Le incredibili avventure di un pensionato galatinese a caccia del suo CUD

Fino al 2012, nei primi mesi di ogni anno, ogni pensionato riceveva a domicilio il proprio CUD (certificazione unica dei redditi di pensione). Invece per il 2013 il Governo Monti e il Parlamento Italiano, nel quadro della semplificazione del funzionamento della Pubblica Amministrazione e nell’intento di contenere la spesa pubblica, hanno ritenuto opportuno offrire ai pensionati la “stupenda” occasione di “conquistarsi” il CUD.  Infatti la legge 24 dicembre 2012 n. 228, detta “legge di stabilità 2013”, sancisce fra l’altro che gli Enti previdenziali non dovranno più stampare e spedire agli interessati i CUD., ma soltanto metterli a loro disposizione per via telematica, riducendo cosi la spesa pubblica mediante la eliminazione dei tanto costosi quanto “inutili” invii massivi di documenti cartacei.    L’I.N.P.S. (che dal 1° gennaio 2012 ha assorbito l’INPDAP e l’ENPALS) dal canto suo,  considerato che per molti anziani può non essere agevole l’uso delle tecnologie informatiche, ha dato attuazione a detta norma con l’emanazione della circolare n.32 del 26 febbraio 2013. Questa sì che contiene istruzioni utili, affinchè ogni pensionato possa far risparmiare all’Istituto almeno  € 0,60 (dico centesimi 60 di euro) e nello stesso tempo pervenire alla “conquista” del proprio CUD cartaceo! Infatti in essa sono indicate a tal proposito ben sette modalità, e precisamente: a) l’accesso agli sportelli veloci istituiti per l’intero I trimestre (soltanto?) dell’anno presso le sedi dell’Istituto;  b) il ricorso, se in possesso del PIN, alle postazioni informatiche self-service dell’Istituto;  c) il conferimento di apposito mandato ad un Centro di Assistenza Fiscale;  d) il ricorso ad uno “Sportello Amico” delle Poste Italiane, abilitato a rilasciare il CUD dietro pagamento da parte dell’utente di  € 2,70 + IVA; e) la richiesta della spedizione a domicilio del certificato tramite il numero verde 800.43.43.20; f) la possibilità per gli ultraottantacinquenni titolari di indennità di accompagnamento di contattare la sede INPS territorialmente competente e richiedere l’invio a domicilio della certificazione;  g) il rilascio del CUD a persona diversa dal titolare, purché munita di apposita delega e della fotocopia del documento di riconoscimento dell’interessato.
Quindi non più la snervante attesa  del “monotono” arrivo per posta a domicilio del CUD, ma “finalmente” la possibilità di optare  per una delle invero semplicatrici (!) modalità suddette. 
Io sottoscritto, pensionato INPDAP di 82 anni e affetto da acciacchi propri della terza età, non ho potuto certo optare per la  modalità f), riservata “con beffarda magnanimità” agli ultraottantacinquenni titolari di indennità di accompagnamento. Inoltre, essendo fornito di  competenze informatiche molto modeste, ho ritenuto prudente non avvalermi della modalità b) e di orientare la mia opzione verso qualcuna delle cinque rimanenti.
Perciò nella mattinata di lunedì 11 marzo u. s. mi sono recato alla sede INPS di Galatina e, dopo aver atteso per oltre un’ora il mio turno, sono stato ricevuto dall’impiegato addetto allo sportello, il quale mi ha detto che i pensionati INPDAP debbono richiedere il CUD [rilasciato dall’INPS e firmato da Antonio Mastropasqua] presso gli ex uffici provinciali del detto Istituto, soppresso con decorrenza  1° gennaio 2012.
Nel pomeriggio dello stesso giorno analoga risposta mi è stata data dall’impiegato addetto  allo “Sportello Amico” di Poste Italiane, istituito presso l’ufficio di Galatina–centro.
Martedì 12 marzo u.s. ho cercato di assicurarmi la spedizione a domicilio del CUD, richiedendola reiteratamente al numero verde 800.43.43.20 [modalità e)], ma non sono riuscito ad ottenere risposta. Perciò ho telefonato agli ex uffici INPDAP di Lecce per conoscere gli orari di apertura al pubblico.
Nella mattinata di mercoledì 13 marzo sono andato a Lecce in auto e, dopo aver con qualche difficoltà  parcheggiato a pagamento in via XX Settembre, ho raggiunto detti uffici, dove un usciere mi ha fornito un modello di domanda da compilare con i dati personali ed indicato l’apposito “sportello veloce” addetto al rilascio cartaceo del CUD.
Nell’attesa del mio turno per “conquistarmi” l’agognata certificazione, ho potuto constatare l’entità dei disagi causati agli anziani dall’infausta norma, che stabilisce il rilascio dei modelli CUD attraverso il canale telematico. In coda insieme a me c’erano persone molto anziane,  ciechi accompagnati da familiari, uomini e donne con gravi difficoltà motorie,  persone incapaci di compilare il modello di domanda con i dati personali ecc.. Tutti si dichiaravano ben disposti a ricevere a domicilio il CUD spedito dall’INPS con tassa a carico del destinatario oppure con apposita trattenuta annuale sulla pensione dell’importo dell’affrancatura.
In attesa di tempi migliori, milioni di italiani pensionati possiano ben dire di essere stati costretti quest’anno alla faticosa e costosa “conquista” del CUD.   

Sabato, 16 Marzo, 2013 - 00:07