Le illusioni di un Consiglio Comunale aperto
Cari concittadini, il Consiglio Comunale Aperto della Città di Galatina del 26 luglio scorso, ha sancito la morte dell’Ospedale di Galatina. Provo a riassumere l’accaduto, a favore di quei concittadini che non hanno potuto assistere all’infausto evento in un torrido pomeriggio di fine luglio.
Il Direttore Generale della ASL di Lecce, Dott. Narracci, accompagnato dal Direttore Sanitario Dott. Sanguedolce, ha provato a rassicurare i Galatinesi, raccontando le meraviglie del riordino sanitario, sancito dal Regolamento Regionale n.7 del 2017 ed applicato con la Delibera di Giunta del 30/6/2018 n.1141, secondo il quale l’Ospedale di Galatina, già degradato a mero Ospedale di Base, ha acquisito una vocazione pediatrica-ginecologica. Ha sottolineato la nostra vetustà intellettuale, che ci porta a non capire che non si può avere un ospedale in ogni comune, che bisogna considerare l’offerta sanitaria complessiva come una “rete” di prestazioni, cui si aggiungono i servizi ambulatoriali dei Presidi Territoriali di Assistenza e di lunga degenza e che quindi i Galatinesi, i Copertinesi ed i Neretini, senza tralasciare gli abitanti degli altri comuni dell’interland, potevano stare tranquilli. Ha tuttavia dovuto ammettere che l’identificazione della vocazione pediatrica – ginecologica dell’Ospedale di Galatina era dovuta alla constatazione che la chiusura dei punti nascita di Galatina e Copertino, dovendosi degradare tali ospedali al livello base, avrebbe comportato un grave deficit di offerta sanitaria, dal momento che il Fazzi, già al collasso, non avrebbe potuto assorbire la richiesta di assistenza degli ospedali dismessi.
E’ poi seguita una pletora di interventi di vari esponenti politici e consiglieri regionali, il cui tenore ed unico filo conduttore era racchiuso nell’ineluttabilità di un riordino ospedaliero, voluto dal governatore Emiliano, ed imposto per editto bulgaro, immodificabile ed indiscutibile, malgrado il palese contrasto con le normative nazionali. Solo un breve accenno, per carità di Patria, ad interventi risibili in difesa della chiusura di alcuni reparti di Galatina (come ortopedia, chirurgia e cardiologia), in ragione dell’affermato scarso funzionamento degli stessi. Forse chi afferma queste amenità, dovrebbe prima leggere le statistiche del Ministero della Salute relativi agli ultimi cinque anni, che hanno costantemente registrato un tasso di impiego superiore all’85%. In particolare, il reparto di cardiologia, è da anni, tra i primi dieci posti della graduatoria ministeriale “nazionale”, malgrado i tagli mirati di personale. Non guasterebbe, quindi, un po’ di prudenza, prima di affermare sontuose sciocchezze.
Ma tralasciando queste basse polemiche, non possiamo che sottolineare l’insufficienza di quanto riferito dal direttore Narracci, sia per quello che ha detto, che per quello che non ha detto, malgrado le precise e puntuali domande del consigliere De Pascalis.
Il Dott. Narracci ha detto che l’offerta sanitaria non sarebbe stata pregiudicata dal riordino ospedaliero, perchè la “rete”di servizi avrebbe assorbito tutto il fabbisogno. Tale affermazione non è credibile: per quanto concerne, ad esempio, la sostanziale chiusura del reparto di cardiologia, dal momento che i n.16 posti letto (di cui ben 8 di Utic) dell’ospedale di Galatina, erano già insufficienti, dato che erano quasi sempre occupati da degenti, e gli ulteriori ricoveri imponevano il trasferimento ad altri Ospedali, v’è da chiedersi cosa succederà dopo la chiusura, dal momento che tali posti letto non sono stati riattivati in altre sedi e men che meno a Copertino.
Delle due l’una, o si prevede una minore richiesta di assistenza sanitaria, fatto clamorosamente smentito dalle statistiche degli ultimi anni, oppure le capacità salvifiche del governatore Emiliano sono tali da garantire, con Delibera di giunta, che nessuno avrà problemi cardiologi in futuro. Le cronache di questi giorni ne sono l’amara conferma, registrando la quasi inattività dell’Ospedale di Galatina, a causa della chiusura dei principali reparti, e la paralisi degli ospedali di Lecce e Copertino, il primo perché oramai subissato delle degenze prima smaltite da Galatina, ed il secondo perché strutturalmente inadeguato a sopperire a deficit di assistenza sanitaria causato dalla chiusura di Galatina. La realtà è purtroppo tragica: il regolamento regionale n.7 del 2017 ha sancito la morte ufficiale dell’assistenza sanitaria nel Nord del Salento, ed in particolare: a) L’art.2 del R.R. n.7 del 2017, ha riformato il R.R. n.14 del 2015 (Riordino Ospedaliero Vendola), che, come si ricorderà, prevedeva nella Provincia di Lecce un Ospedale di 2° livello (Fazzi), due di primo livello (Galatina – Copertino abbinati, per la zona centrale, Casarano-Gallipoli abbinati, per la zona meridionale), uno di base (Scorrano), oltre a Tricase (Ecclesiastico di Primo livello). Tale assetto, aveva una logica funzionale, e non lasciava sguarnito alcuno dei distretti sanitari. In particolare, l’ospedale di Galatina, con a supporto quello più piccolo di Copertino, poteva assicurare le prestazioni di un ospedale di primo livello, coprendo tutte le esigenze di un territorio dove sono concentrati i centri più popolosi del Salento, dopo il capoluogo, ossia Nardò (31000 abitanti, privo di presidio ospedaliero), Galatina (27000 abitanti) e Copertino (23000 abitanti). Il nuovo Regolamento Regionale n.7 del 2017 (Riordino Ospedaliero Emiliano), ha rivoluzionato questo assetto: è previsto un ospedale di secondo livello (Fazzi), tre ospedali di primo livello (Gallipoli, Tricase e Scorrano, che prima era di base) e tre ospedali di base (Galatina, Copertino e Casarano).
In virtù di questa riforma, ad oggi, un territorio cui fanno riferimento i comuni di Nardò, Galatina, Copertino, Galatone, Aradeo, Seclì, Cutrofiano, Sogliano C., Sannicola, Alezio, Corigliano, Sternatia, Martignano, Martano, Zollino, per un totale di 160000 abitanti, ha come unica offerta ospedaliera gli ospedali di base di Galatina e Copertino. V’è da chiedersi: se lo scorso anno sia Copertino che Galatina sono stati utilizzati al 90% delle proprie capacità, con caratteristiche di ospedali di 1° livello, cosa succederà ora che sono stati degradati a ospedali di base, con la chiusura dei principali reparti di eccellenza, compresa una UTIC con 8 posti letto? Speriamo di non essere facili profeti di tragici eventi che, se accadranno, avranno chiare ed inconfutabili paternità e responsabilità. b) Se questo è il fosco quadro nel breve periodo, la situazione in prospettiva è ancora peggiore, perché, come detto il riordino ospedaliero ha sancito la morte dell’Ospedale di Galatina. L’art.2, comma 3, lettera d), prevede, infatti, la “realizzazione del nuovo ospedale del Sud Salento che comporterà la riconversione dell’Ospedale Veris Delli Ponti di Scorrano e dell’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina”.
Cosa comporti tale riconversione è specificato al successivo art.6 , comma 1, che sostituendo l’art.12 del R.R.14/2015 (Riordino Vendola) ha così statuito: “La razionalizzazione della rete ospedaliera prevede la realizzazione (omissis) c. Nuovo Ospedale del Sud-Salento, tra Maglie e Melpignano con conseguente disattivazione degli attuali stabilimenti di Scorrano e Galatina”. Infine, il comma 3 del medesimo articolo 6, stabilisce che “alla realizzazione delle strutture ospedaliere individuate, si procede : b) in relazione alla maggiore dotazione finanziaria a valere sui fondi ex art.20 l.n.67/1988 ovvero a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 o altri fondo regionali prioritariamente per gli Ospedali di Andria e Sud Salento”. Logica vorrebbe che la costruzione di un ospedale di I livello, possa sostituire un altro ospedale di pari livello (Scorrano), che per la sua vetustà non si reputa opportuno e conveniente ammodernare. Ma cosa centra in tutto questo Galatina?. Solo chi non conosce il Salento, la sua conformazione, la viabilità e la collocazione dei Comuni coinvolti può associare Galatina alla zona di Maglie-Melpignano, distanti poco più di 20 km, ma privi di collegamenti stradali veloci. A meno che non si voglia costruire un ospedale di 2° livello, ma in tale circostanza dovrebbero spiegare a noi ed al Ministero della Salute, come mai vi sia una così palese violazione del D.M.70 del 2015, a norma del quale può essere previsto un ospedale di secondo livello ogni 600000/1200000 abitanti, mentre l’intera provincia di Lecce conta poco più di 750000 abitanti.
Cari concittadini, questa è la tragica situazione creata dal riordino ospedaliero. Non è più tempo di propaganda, e siamo amareggiati dell’ennesima fiera delle illusioni che si è consumata nel Consiglio Comunale del 26 luglio scorso. Ora è tempo di chiedere con forza, tutti insieme, come Consiglieri Regionali, Parlamentari, Amministratori e singoli cittadini, la riattivazione dei reparti degli Ospedali di Galatina e Copertino, riportandoli agli standard di Ospedali di Primo Livello, e conseguentemente, la modifica dell’art.2 e l’abolizione dell’art.6, comma 1 e 3 del R.R.n7 del 2017, nella parte in cui prevedono la chiusura dell’Ospedale di Galatina.
Nei prossimi giorni inizieremo una continua opera di sensibilizzazione e mobilitazione, senza bandiere, sigle politiche ed aperti alla collaborazione con tutti, al fine di chiedere ai nostri parlamentari Galatinesi di: 1)= sollecitare l’intervento del Ministero della Salute per verificare la conformità del RR n.7 del 2017 al Dm 70 del 2015, 2)= richiedere al Cipe di verificare la bontà e legittimità dell’impiego richiesto dei Fondi di Coesione e Sviluppo 2014-2020, e 3)= per ricordare ai Consiglieri Regionali , agli Assessori ed al Presidente Emiliano che non tollereremo lo scempio dell’Ospedale di Galatina, ci opporremo all’attuazione del riordino in ogni sede e ce ne ricorderemo alle Regionali del 2020.
Avv.Francesco Colaci
Resp.Dipartimento Turismo Forza Italia Galatina
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