"Le grandi sfide"
«E’ stato l’anno delle grandi sfide per la ASL di Lecce, un grande lavoro affrontato con tenacia e determinazione: la strada giusta è questa». Il direttore generale Silvana Melli ha voluto sintetizzare così, oggi pomeriggio durante l’incontro con i giornalisti in via Miglietta, l’anno che sta per chiudersi, tirando le somme delle “cose fatte” e gettando le basi dell’agenda 2017. Al suo fianco il direttore sanitario Antonio Sanguedolce e il direttore amministrativo Antonio Pastore, compagni di viaggio assieme agli oltre 8mila dipendenti della più grande azienda del Salento. La “Casa della Salute” che, tra progetti e impegni, in un anno di gestione-Melli ha già incassato un risultato incoraggiante: «Il sistema salute di Lecce – ha detto il direttore generale - è risalito di 9 posizioni rispetto al 2015, dal 73° al 64° posto in Italia, come certificato dalla ricerca annuale dell’Università La Sapienza e di Italia Oggi. I risultati positivi del monitoraggio – ha aggiunto - ci confermano che il percorso virtuoso intrapreso dalla Direzione Strategica dell’ASL di Lecce, mirato alla riorganizzazione e al miglioramento dei servizi sanitari, è la direzione da percorrere».
«Pur con ostacoli e difficoltà – ha continuato il direttore generale - in meno di un anno siamo riusciti a costruire e definire un piano strategico che ci ha portati ai traguardi che vogliamo condividere con l’opinione pubblica». Sarà cruciale, in tal senso, il Piano Assunzionale triennale varato pochi giorni fa, forte di 1155 posti da mettere a concorso per un impegno di spesa totale di 47,8 milioni. «Un investimento consistente sul capitale umano – ha rimarcato il direttore amministrativo Pastore - che fa il paio con le risorse impiegate nel sistema tecnologico e strumentale». «Nuova linfa necessaria – ha aggiunto il direttore sanitario Sanguedolce - per la riorganizzazione e l’integrazione tra servizi sanitari ospedalieri e territoriali».
Il rinnovo del “parco macchine” ha infatti consentito il potenziamento dell’assistenza domiciliare grazie all’acquisto, per la prima volta nell’ASL di Lecce, di ecografi portatili (che sono stati destinati da subito ai Presidi Territoriali d’Assistenza) e recentemente anche di cinque apparecchi radiologici portatili. Una strategia ambiziosa che mira a raggiungere la copertura territoriale nel settore della diagnostica non invasiva, “schierando” sul campo 76 ecografi, una nuova Risonanza Magnetica standard e tre Rmn articolari, 10 mammografi digitali e un Mamthon.
Con i percorsi dedicati, invece, si punta a offrire una Sanità capace di non lasciare mai solo il paziente, qualunque sia la sua fragilità. Con il “Codice rosa”, ad esempio, sta partendo nel Pronto Soccorso di Gallipoli un nuovo modello di accoglienza, ascolto e cura delle vittime di violenza di genere in stretto collegamento con la Procura di Lecce, con la quale è stato recentemente siglato un protocollo d’intesa ad hoc. E’ il primo nucleo di una rete antiviolenza più ampia, interistituzionale, che coinvolga attivamente Forze dell’Ordine, pediatri, medici di base, Università, Scuola, Centri Antiviolenza e magistrati.
«Nell’ottica di non perdere mai di vista il paziente – ha puntualizzato Melli – si muove il progetto delle Dimissioni Ospedaliere Protette, una rete capace di far integrare la sanità ospedaliera con quella territoriale e, all’interno di questo perimetro, le diverse professionalità e i servizi specifici territoriali, infermieristici e sociali, generando sinergie e collaborazione».
Un’attenzione alle persone e, soprattutto, ai bambini che Asl Lecce ha sviluppato in varie direzioni: consegnando ai sindaci le Linee Guida per migliorare servizio delle mense scolastiche, oppure curando l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati con servizi specialistici pediatrici. E qualificando l’offerta sanitaria, ad esempio dando un tocco di colore alla Risonanza Magnetica per bambini, un percorso di umanizzazione delle cure, ma anche avviando il “Percorso nascita” per accompagnare la donna e la coppia in una gestione più consapevole e sicura dell’atto procreativo. «Abbiamo scommesso molto sui Day service ambulatoriali – ha precisato il direttore generale – per la presa in carico dei pazienti affetti da patologie croniche, sulla rete aziendale di dietetica e nutrizione clinica e, proprio ieri, su una novità assoluta come lo Spazio Benessere nel Polo Oncologico».
Web & Salute è invece il filo conduttore che lega altri due progetti: la Gestione Integrata dei pazienti con Scompenso Cardiaco (GISC), con l’interazione tra cardiologo ospedaliero, cardiologo ambulatoriale e medico di Medicina Generale, e APPotek, l’applicazione che permetterà ai pazienti affetti da malattia rara di ordinare i farmaci tramite smartphone e averli recapitati a domicilio.
Innovazione ed eccellenze è il binomio che tiene assieme le esperienze di Cardiochirurgia mini-invasiva, l’utilizzo della bioingegneria in Ortopedia (protesi su misura realizzate grazie alla Tac tridimensionale), le termoablazioni termoguidate in Epatologia interventistica, la sperimentazione pionieristica dell’Heart Team in Emodinamica (la collaborazione tra diverse équipe specialistiche che anticipa il concetto di “sala ibrida”), così come l’attività della Chirurgia toracica (con la tecnica Vats, lobectomia polmonare con tecnica mini-invasiva).
«Sono questi i nostri fiori all’occhiello – ha scandito il direttore generale – che ci riempiono d’orgoglio. Uomini, tecniche e macchine eccezionali, come l’acceleratore lineare di ultima generazione inaugurato quest’anno e unico in Puglia». Una Sanità d’avanguardia che, però, è capace di dialogare anche con le altre istituzioni, costruendo reti in grado di garantire e incrementare percorsi di salute mediante una gestione organica e razionale. Basti pensare alla Telemedicina con la Casa Circondariale Lecce, alle intese su temi delicati come l’omicidio stradale e il caporalato.
E per il 2017? «Faremo meno silenzi e più dialogo – ha sostenuto Melli -. Lo stimolo che dobbiamo ricevere da quest’anno che si sta concludendo è quello di proseguire con ancora maggiore impegno, perché la buona Sanità non si fa con le parole ma si costruisce, giorno per giorno, con atti e strategie condivise».
L’agenda è già zeppe di idee e progetti: il Polo pediatrico di secondo livello, la Telemedicina, il Reparto psichiatrico nella Casa circondariale, la riorganizzazione del territorio, dei presidi ospedalieri e degli screening. Il “metodo” è già rodato: «Riorganizzazione interna, creazione di team di lavoro, rotazione delle figure dirigenziali, rigore nel rispetto delle tempistiche, potenziamento della comunicazione dentro e fuori l’ASL e – ha concluso il dg Melli - il miglioramento del rapporto umano tra paziente-famigliari e figure sanitarie».
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