Le buone pratiche di pesca nelle Aree Marine Protette
Tre partner, Federparchi, Coordinamento pesca dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e GAL Terra d’Arneo, per dar vita ad un seminario in tutela della pesca sostenibile e che chiarisca le posizioni di pescatori e Aree Marine Protette.
Il tavolo di lavoro, che si svolge a Porto Cesareo venerdì 5 e sabato 6 ottobre, nell’ambito del progetto FishMPABlue2, si intitola “La pesca sostenibile nelle Aree Marine Protette: opportunità di sviluppo per la pesca professionale e valorizzazione del territorio” e mira a rendere note le buone pratiche promosse dalle AMP e dalla pesca professionale nelle aree marine. Si tratta di pratiche di salvaguardia delle risorse marine, di azioni e attività economiche di valorizzazione del pescato, di individuare le criticità presenti nei rapporti tra gestione delle aree marine protette e attività di pesca e di proporre possibili soluzioni. Insomma insieme si cambia e si vince ed il seminario ha come fine porre le basi per nuove progettualità e regole comuni che coinvolgano tutti: pescatori, rappresentanti della gestione delle AMP, enti di sviluppo locale, istituzioni a livello nazionale e internazionale.
Due giorni di confronto, venerdì 5 e sabato 6 ottobre, tra pescatori e responsabili delle Aree Marine Protette, per discutere di come spingere più avanti il processo di salvaguardia e miglioramento delle risorse del mare.
"In questi anni – ha affermato Angelo Petruzzella, coordinatore nazionale del Dipartimento pesca di Legacoop agroalimentare e co-presidente ACI settore pesca - abbiamo stimolato e sostenuto un ruolo attivo delle cooperative di pesca che operano nelle Aree Marine Protette per spingere in avanti il livello di sostenibilità della pesca, salvaguardando il reddito e l’occupazione dei pescatori. La collaborazione con le AMP – ha continuato Petruzzella - ha consentito di raggiungere buoni risultati mettendo in campo “buone pratiche”. Ora vogliamo trasferire queste buone pratiche su tutto il territorio nazionale per rilanciare la piccola pesca costiera, quale risorsa fondamentale per uno sviluppo sostenibile e integrato delle nostre marinerie".
"Pesca sostenibile – hanno sostenuto Giampaolo Buonfiglio, presidente del Coord. Pesca Alleanza Cooperative, e Paolo Tiozzo presidente di Federcoopesca - significa tutelare le risorse marine, rispettando gli habitat, assicurando comunque vitalità alle comunità che da questa dipendono. In questo senso, è fondamentale tradurre i vincoli delle AMP in opportunità di valorizzazione della piccola pesca, moltiplicare le 'buone pratiche' interpretando questi contesti come laboratori in cui definire modelli virtuosi di cooperazione, integrazione e diversificazione delle attività umane secondo i criteri della massima sostenibilità, attraverso una reale partecipazione dei nostri pescatori ai comitati di gestione delle AMP, in un confronto costruttivo con il mondo dell'ambiente senza preconcetti o demonizzazioni del settore”.
Il momento di confronto è sottolineato da Salvatore Sanna, vicepresidente di Federparchi: "Per Federparchi oggi è un rilevante momento di ascolto e di confronto. E' importante rilanciare un dialogo costruttivo tra pescatori e AMP al fine di potenziare e valorizzare soprattutto la piccola pesca artigianale sostenibile. Rilevo con piacere – ha continuato - che, oltre al Ministero dell’Ambiente, anche il MIPAF (Ministero dell’agricoltura) per la prima volta abbia deciso di investire in sperimentazioni nelle AMP cosi come previsto dal Piano Operativo europeo FEAMP 2014 – 2020. Visti i risultati positivi di questi anni – ha concluso - siamo convinti che si possano ampliare le superfici marine protette utilizzando, oltre alle AMP, anche altre soluzioni disponibili, comprese i Siti di Interesse Comunitario (SIC) le Zone Protette Speciali (ZPS) a mare".
Pescatori ed Aree Marine Protette hanno un rapporto di lunga data ed in miglioramento grazie anche al dialogo instaurato nel corso del tempo: "Con questo appuntamento – ha affermato Giampiero Sammuri, presidente Federparchi - si consolida un rapporto proficuo fra i pescatori e le Aree Marine Protette, rapporto che andrebbe diffuso a tutto campo attraverso un modello di pesca sostenibile. Ricordiamoci che i Parchi e le Aree Protette sono il punto avanzato di tutela dell’ambiente e della biodiversità nonchè un eccellenza del nostro Paese anche per le esperienze di sviluppo eco-compatibile".
Qual è il ruolo dei FLAG, invece, lo spiega Cosimo Durante, presidente del GAL Terra d’Arneo: "Argomento di confronto sarà anche il ruolo dei FLAG, ovvero i GAL che gestiscono le politiche di sviluppo nelle zone di pesca, come nel nostro caso, dove il necessario connubio tra tutela delle risorse e supporto all’economia locale crea l’esigenza di avere un dialogo continuo con istituzioni e cooperative della pesca. È nostro compito – ha detto Cosimo Durante - farci garanti della costruzione di un progetto comune che tenga assieme tutte le parti interessate nell’attuazione di politiche di sviluppo di tipo partecipativo e nell’avvio di modelli di co-gestione locale. Nel nostro caso, inoltre – continua Durante – è necessario lavorare per la massima integrazione delle risorse della terra e del mare, incentivando la diversificazione delle attività di pesca e raggiungendo in questo modo l’obiettivo di uno sviluppo locale sostenibile così come ribadito all’interno del nostro Piano di Azione Locale 2014/2020".
Al seminario parteciperanno tutti gli attori del processo migliorativo e dunque rappresentanti delle Istituzioni, gli amministratori ed i tecnici. Porteranno al tavolo esperienze che potranno essere utili alle marinerie di tutto il territorio italiano.
Al termine dei lavori della sessione pomeridiana di domani 5 ottobre, inoltre, verrà presentato il Sistema di Videosorveglianza Intelligente, un progetto che rientra nel PON Sicurezza 2007-2013 “Le Torri Fortificate vedette della Legalità”. Obiettivo fondamentale del Progetto unico nel suo genere in tutta Europa, è quello di restituire alle antiche torri costiere, storicamente “custodi della nostra terra”, il ruolo di “vedette” per la salvaguardia dell’ambiente e della legalità sul territorio e sul mare. Il progetto ha previsto l’installazione, sulle cinque torri ricadenti lungo la costa della Riserva Marina di Porto Cesareo, di un sistema di videosorveglianza intelligente con visione diurna/notturna per la rilevazione di intrusioni nelle zone interdette della riserva, al fine di salvaguardare i beni ambientali.
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