"Lasciamo quelle bare a Lampedusa"

Carissimo Sig. Serra, io non la conosco, come credo lei non conosca molti suoi concittadini, posso anche essere moralmente d'accordo nella sua idea, ma oggi come oggi dobbiamo pesare ogni minima azione, per questo motivo vorrei formulare la seguente domanda: chi paga? Lo farà lei? Farà una raccolta? O saremo noi cittadini a fare questo "monumento alla tolleranza?" 
Non voglio essere classificato come razzista, menefreghista, ipocrita, narcisista o tutto quello che si può descrivere per criticare questa mia mail, io cerco di essere solo realista, in un periodo di crisi quale quello che stiamo affrontando, dove i nostri Amici, Vicini, Concittadini non hanno di che vivere e questo lo sottolineo 1000 volte, il sol pensiero di andare a spendere anche solo un euro per una cosa sicuramente importante ma certamente non essenziale, mi fa veramente pensare. (...) si faccia venire un'idea su come aiutare chi non ha soldi per mandare i propri figli a scuola perché i libri costano e non riescono a pagare le mense, o non riescono a comprare un paio di scarpe nuove. Non è il TERZO MONDO ma sono dei poveri cristi che hanno perso il lavoro e non hanno la fortuna di vivere con stipendi e pensioni.
Sig. Serra, come già ribadito, io non la giudico perché lei può essere una persona generosissima con il prossimo, però se ha un solo centesimo da 'buttare', lo 'butti' nella sua parrocchia o tra i suoi conoscenti.
 
Signor Antonio M., Pierluigi lo fa già. (d.v.)
Martedì, 8 Ottobre, 2013 - 00:03