L’Area Marina Protetta di Porto Cesareo prima in Italia per la pulizia dei fondali
“L’AMP di Porto Cesareo è stata ritenuta prima in tutta Italia dal Ministero dell’Ambiente”. Inizia con questa notizia, fresca e lusinghiera, resa nota dal direttore Paolo d’Ambrosio, la tavola rotonda di presentazione della fase pratica di “Nel blu dipinto di brutto”, attuazione del progetto contro la marine litter, ovvero la spazzatura che giace sui fondali marini. Coinvolgere i pescatori nella raccolta dei rifiuti marini durante uscite ed immersioni. Un ruolo attivo anche per loro grazie all’Accordo di Programma per la definizione delle attività di “Pulizia dei fondali marini” sottoscritto tra il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, l’Area marina Protetta “Porto Cesareo”, il Comune di Porto Cesareo e la Capitaneria di Porto di Gallipoli.
L’obiettivo dell’Accordo è avviare un sistema integrato di attività di prelievo, raggruppamento e gestione ottimale dei rifiuti provenienti dalla pulizia dei fondali marini, anche attraverso azioni informative per rendere queste attività ancora più efficaci. Stando all’accordo, il Comune di Porto Cesareo, nell’ambito degli ordinari orari di apertura dell’area ove sarà allestita l’“AREA DI RAGGRUPPAMENTO MARINE LITTER”, consentirà l’accesso dei pescatori ai fini del conferimento.
Gli orari minimi di apertura del sito saranno: dal lunedì al sabato, festivi esclusi, dalle ore 08:00 alle ore 12:00 oppure su chiamata al soggetto gestore. Tutti i soggetti firmatari della convenzione, propedeutica allo sviluppo dell’azione finale, grazie al lavoro condiviso dei diversi attori che vivono il mare si impegnano a partecipare agli incontri formativi previsti al punto 1 del Piano delle Attività. A collaborare con Comune, Amp Capitaneria saranno le Cooperative di Pesca (Cooperativa Pescatori dello Ionio; Cooperativa Pescatori Salentini; Cooperativa Armatori Jonica), alcune imprese (Porto Cesareo Divers; Oltremare srl; Orca Diving Center; Costa del Sud; Vie del Mediterraneo) e associazioni (ASD Ippocampus Scubadive; ASD Onda Blu; ASD Porto Cesareo Diving; ASD Delfin Diving; Coordinamento Ambientalisti Pro-Porto Cesareo ONLUS, Associazione “Operatori Turistici Salento 360°”).Tutti i firmatari della convenzione si impegnano a segnalare al Consorzio AMP le coordinate geografiche ove sono stati rinvenuti i rifiuti, a contribuire alla sensibilizzazione al fine di effettuare preventiva comunicazione alla Capitaneria di Porto del conferimento dei rifiuti presso l’“AREA DI RAGGRUPPAMENTO MARINE LITTER”.
Lungo i 32 km di costa dell’Area Marina Protetta Porto operano circa 200 pescatori professionisti e 9 diving center nella Riserva. Sono oltre 1.500, invece, le autorizzazioni rilasciate per lo svolgimento di immersioni ricreative, più di 250 per attracco nautico da diporto; e oltre 100mila quelle per pesca ricreativa. E ancora: 33 stabilimenti balneari, associazioni ambientaliste, 4 di taxi-boat, uno pescaturismo e 13 di escursioni. Qui di seguito le attività in programma che andranno avanti fino all’estate 2019: - 15 incontri ( 2 per ognuna delle categorie che operano nella Riserva) per informare sul tema, consegnare le big bag ed organizzare le attività di raccolta e segnalazione; - Allestimento dell’Area di Raggruppamento Marine Litter con cassonetti destinati solo ai rifiuti “rivenienti dal mare”; - Fornitura di circa 100 big bag agli operatori per la raccolta di rifiuti in mare e coordinamento delle segnalazioni dei punti GPS in cui si rinvengono per la successiva bonifica; - Svuotamento delle big bag a cura della società che cura l’igiene nel Comune; - Campagna di comunicazione con distribuzione materiali informativi e gadget, conferenza stampa, workshop per insegnanti, evento di piazza per studenti, giornate di sensibilizzazione in spiaggia; - Due giornate di pulizia fondali e costa. Il progetto pilota sarà attuato contemporaneamente in due sole Aree Marine Protette: quella di Porto Cesareo (Lecce) e quella di Bergeggi (Savona), marinerie con caratteristiche socio-economiche e geografiche molto differenti. Quella salentina attrae ogni anno più di un milione di turisti nei tre mesi estivi, un flusso che è valso a Porto Cesareo il riconoscimento di “Località ad economia turistica e città d’arte”.
Il progetto è stato illustrato da: • Paolo D’Ambrosio, direttore Amp Porto Cesareo; • Salvatore Albano, sindaco di Porto Cesareo; • Massimiliano Colazzo, comandante dell’ufficio locale marittimo di Porto Cesareo; • Nicola Ungaro, direttore ambientale ARPA Puglia; • Giosuè Olla Atzeni, presidente GAL Terra d’Arneo; • Paola Cazzella, assessore all’Ambiente Porto Cesareo; • Anna Miglietta, stazione biologia marina Porto Cesareo; In un video realizzato dal sub Francesco Sena (cfr link:https://www.youtube.com/watch?v=AD9SeJ_nZCU), la reale situazione dei fondali marini. Di seguito, alcuni importanti dati ricavati dal video: Dichiarazioni direttore Paolo d’Ambrosio
QUANTITA’ PLASTICA “Ogni anno vengono prodotti 300 milioni di tonnellate di plastica di cui 8 milioni vanno a finire a mare: l’equivalente di un camion pieno di spazzatura che riversa a mare il suo carico con una frequenza di ogni minuto, 24 h su 24 in modo costante, senza pausa. Mantenendo questo tasso di emissione rifiuti a mare nel 2050 è stato calcolato, sui dati di questa pubblicazione scientifica, che la plastica sarà uguale alla biomassa della fauna marittima: un mare fatto del 50% di pesce e 50% di plastica. In buona sostanza ai nostri figli stiamo consegnando un mare di plastica.” FLUSSO DI RIFIUTI NEL MAR MEDITERRANEO E TEMPI DI DEGRADO “Il mare con il più alto tasso d’inquinamento di plastica al mondo è proprio il Mediterraneo perché si tratta di un mare chiuso, sfociano fiumi importanti (il Danubio, il Po): ci arrivano quotidianamente 730 tonnellate di plastica. I paesi più inquinati sono Turchia, Spagna e Italia. L’inquinamento è dovuto a causa delle condizioni oceanografiche che si trovano nelle coste italiane. C’è una corrente principale che sale dal canale di Otranto, costeggia tutte le coste orientali e poi ridiscende lungo le coste italiane. Il 34% finisce sulle spiagge, 1% si ritrova galleggiante a mezz’acqua, il 65% si deposita sul fondale marino. Una bottiglia di plastica si disintegra in 450 anni, una lattina in 200 anni, una lenza 600 anni, il pannolino 450 anni, una cicca di sigaretta 5 anni”
IMPATTO DEL MARINE LITTER SULLA FAUNA MARINA “La plastica ha un effetto devastante perchè ogni anno muoiono tantissimi animali marini per ingestione accidentale di plastiche confuse con le loro prede (le tartarughe confondono le buste di plastica con le meduse). Inoltre gli attrezzi di pesca che vengono persi o abbandonati in fondo al mare in primis sottraggono habitat e poi quella rete continua a pescare e questa forma di pesca a livello internazionale è conosciuta come “ghost fishing” pesca fantasma.” CONTAMINAZIONE DELLA CATENA ALIMENTARE “Per effetto dei raggi solari e dell’azione delle mareggiate la plastica si riduce in frammenti piccoli 5 mm diventando microplastica invisibile. Arriva pertanto all’uomo direttamente attraverso la catena alimentare dei pesci e gli effetti sono sconosciuti. Nella plastica ci sono un sacco di additivi e sulla plastica attecchiscono molecole di composti inquinanti come il DDT che non si sciolgono nell’acqua. Questo del marine litter è un problema mondiale paragonabile al cambiamento climatico.”
CONDIZIONE FONDALI “Non si è mai verificato, nemmeno a 300 mt di profondità, di trovare un coralligeno pulito. A quella profondità il coralligeno dovrebbe essere bellissimo e in perfette condizioni ma abbiamo sempre trovato copertoni, reti, nasse ecc.”
PROBLEMATICHE NORMATIVA “I pescatori a strascico sono grandi rastrellatori di spazzatura e pescano pesci e spazzatura ma ad oggi la spazzatura la ributtano a mare in quanto non sono incentivati. La normativa dice che se io prendo la spazzatura automaticamente il proprietario diventa il pescatore che deve a sua volta smaltirla a proprie spese: questa è un’assurdità della legge che non sta incentivando la riduzione del Marine Litter.”
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