L'Arcivescovo di Otranto detta le nuove norme per i funerali

"Carissimi, il Governo italiano ha stabilito l'inizio della "Fase 2" dell'emergenza Coronavirus per il 4 maggio 2020. Essa è un primo passo che, pur generando ottimismo, non dice ancora la fine dell'epidemia. Pertanto, sono d'obbligo la prudenza e la gradualità per evitare di fare passi affrettati e nocivi. Le reazioni d'istinto non sono mai la soluzione più opportuna".  Comincia così la lettere che mons. Donato Negro, Arcivescovo di Otranto, ha indirizzato ai Sacerdoti dell'Arcidiocesi una lettera in cui dà precise disposizioni per la celebrazione dei funerali.
"Anche se costa qualche sacrificio -continua il Presule- è importante attenersi a ciò che hanno comunicato il Ministero dell'interno e, in ottemperanza ad esso, la Conferenza Episcopale Italiana.
Il DPCM del 26 aprile 2020 stabilisce che da lunedì 4 maggio "sono consentite le cerimonie funebri con l'esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino ad un massimo di 15 persone, con funzione da svolgersi preferibilmente all'aperto, indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro" (art. 1, comma 1, lett. i). Per favorire la fattibilità delle condizioni stabilite dal Ministero dell'Interno e della Nota complementare della CEI del 30 aprile u.s., nonché dell'Aggiornamento del 2 maggio u.s.,
STABILISCO, in ottemperanza ad esse, le seguenti DISPOSIZIONI OPERATIVE, per la celebrazione delle esequie nell'Arcidiocesi di Otranto, a partire dal 7 maggio p. v.
1. Pertanto, in caso di morte di un fedele della parrocchia, la celebrazione delle esequie si terrà temporaneamente in uno spazio aperto nell'area cimiteriale dei singoli Comuni o in una cappella cimiteriale idonea.
2. Per le esequie non è consentita la celebrazione della Messa. Il Rito consisterà nella celebrazione esequiale con la Liturgia della Parola, utilizzando i testi del Rituale delle esequie ai nn. 99-107, al capitolo quarto "Esequie nella cappella del cimitero". In particolare, la celebrazione, la cui durata non deve preferibilmente superare i 30/35 minuti, sarà così strutturata: riti inziali, Liturgia della Parola con la proclamazione di due letture, omelia, preghiera universale, ultima raccomandazione e commiato. Le celebrazioni non perdano mai la loro dignità, pur dovendo essere vissute sobriamente.
3. Prendere subito contatti con la famiglia del defunto per informare  che il numero massimo previsto per i partecipanti alla celebrazione è di 15; • che l'attuale forma celebrativa non prevederà alcun corteo e • che sono vietate le condoglianze con gli scambi fisici.
4. Per la celebrazione del funerale: • indicare i 15 posti con dei segnaposto visibili;  predisporre la collocazione di questi a due metri di distanza ciascuno; • l'utilizzo obbligatorio della mascherina per tutti, compreso il sacerdote; • evitare assolutamente forme di assembramenti.
5. Tutti i fedeli siano informati sulle disposizioni di sicurezza sopraindicate, sia attraverso i canali di comunicazione, sia affiggendo all'ingresso della Chiesa appositi cartelli informativi, nei quali, peraltro, è opportuno ribadire l'obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura corporea oltre i 37,5°C; di altri sintomi influenzali; vi sia stato contatto con persone positive a COVID-19 nei giorni precedenti.
Sarà cura dei parroci dialogare con i Sigg. Sindaci dei Comuni e con la Polizia Municipale, perché siano informati delle vigenti disposizioni diocesane e si chiedano loro le necessarie collaborazioni. Non si trascuri di rivolgere alle Istituzioni civili e alle Forze dell'Ordine sincera gratitudine per l'aiuto che offriranno. È opportuno, altresì, interessare anche le Agenzie Funebri con le quali abitualmente si opera. Questa situazione non ci faccia perdere l'approccio sereno con i fedeli che guardano alla Chiesa per ricevere da essa l'annunci❑ forte e liberante dell'amore del Signore. La nostra presenza discreta ed empatica sia il segno concreto di Colui che si è fatto inseparabile compagno di viaggio di ogni uomo".
+Donato Negro
Arcivescovo di Otranto

Giovedì, 7 Maggio, 2020 - 00:05