'L'Aquilone' finisce sugli schermi RAI

'La vita in diretta' dedica 25 minuti alla vicenda esplosa con l'arresto di Bruno Dollorenzo. "Ma i servizi sociali di Galatina non hanno alcuna responsabilità"-dice Daniela Vantaggiato

“Secondo le indagini ci troviamo davanti ad un mostro, ad un tiranno, ad un uomo che, invece, di accudire i bambini disagiati che gli venivano affidati, li vessava in ogni maniera, li costringeva a fare pulizie a casa sua, li picchiava con stracci bagnati, li torturava addirittura. Sono state proprio le denunce di questi ragazzi a portare all’arresto di quest’uomo e alla sua denuncia”. Sono le ore 16:08 quando Franco Di Mare, apre il collegamento de ‘La vita in diretta’, la trasmissione RAI del pomeriggio, con l’inviato a Galatina. La sua presentazione è agghiacciante (per la RAI non esiste la presunzione di innocenza?, ndr). Il servizio che parte subito dopo ricostruisce la vicenda e aggiunge altri inquietanti particolari.
“Ma a Galatina nessuno sembra essersi accorto di niente”  - conclude il giornalista e fa parlare un’unica vicina di casa (“questi ragazzi li ha sempre amati”). Bruno Dollorenzo, direttore pedagogico della Casa famiglia ‘L’Aquilone’, avrebbe, dunque, un doppio volto. Si presenterebbe come un benefattore all’esterno e come un ‘torturatore’ all’interno della comunità da lui diretta.
“A Galatina, dove è avvenuto questo obbrobrio –insiste Di Mare- c’è Vito Francesco Paglia. Il set  televisivo è allestito a qualche metro da via Soleto 100, sede della casa famiglia.
Paglia lancia “un’intervista esclusiva”  a Marika, una delle presunte vittime di Dollorenzo. Anche il racconto della ragazza, all’epoca  tredicenne, oggi maggiorenne, lascia interdetti  (“mi ha colpita con la cinghia dei pantaloni”, “io avevo avvertito l’assistente sociale ma non mi ha creduto”).
L’avvocato Paola Scialpi, assiste una ragazza che fa parte dei sette accusatori di Dollorenzo: “Spero che i maltrattamenti non siano avvenuti davanti agli assistenti sociali”.
“Questa vicenda va lasciata alla complessità del processo penale che inizia –dice Alessandro Meluzzi, psichiatra, appena viene chiamato in causa da Di Mare – però solleva una questione molto complicata che riguarda tutte le comunità per minori, o in genere del disagio, cioè  come viene selezionato il personale chiamato ad occuparsi di questo disagio e la sua formazione permanente”.
“La questione più importante è quella che riguarda le strutture pubbliche che devono vigilare su queste strutture assistenziali (obbligazione in vigilando)”.
“Noi non facciamo processi –sottolinea Franco Di Mare- ma raccontiamo lo stato dell’arte”. “Questo signore percepiva 75 euro al giorno per ogni ospite -afferma il conduttore- e ora è accusato di esserseli in parte intascati”.
“Il servizio sociale deve vigilare” –ribadisce l’avvocato Manuela Maccaroni, presente in studio.
Don Mazzi tira un sospiro di sollievo quando gli spiegano che il direttore dell’Aquilone non era un sacerdote.
“Le commissioni di vigilanza dei comuni si devono occupare delle strutture assistenziali ma non sono preparate –rincara la dose Meluzzi- ci vuole un grande salto di qualità fra i controllandi e i controllati”.
“Questi personaggi hanno una doppia personalità e sono capaci di intortare le assistenti sociali se tu li ascolti sono martiri” –chiosa don Mazzi.
“Chi pagherà per i danni fatti a questi ragazzi? I Servizi sociali? -si chiede l’avvocato Maccaroni.  Dovrebbe esistere il reato di mancata vigilanza”.

La trasmissione termina dopo 25 minuti e qualcuno comincia a telefonare a Daniela Vantaggiato.
“Voglio chiarire che l’Ambito di zona e i Servizi sociali di Galatina hanno svolto tutti i compiti a loro assegnati dalla legge (accertamento dell’idoneità logistica della struttura) – precisa la responsabile politica del servizio di via Montegrappa- i singoli minori affidati dovevano essere seguiti ed ascoltati dagli assistenti sociali dei comuni di appartenenza. Nell’Aquilone non c’erano minori galatinesi. D’altro canto la Procura della Repubblica non ha mai fatto pervenire alcuna segnalazione in merito alla casa famiglia di via Soleto”.

Venerdì, 25 Aprile, 2014 - 00:06

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