"La Vergine Maria sintesi del nostro dover essere comunione"

Incontro del Centro ecumenico Oikos il 27 maggio alle ore 19

Da più parti e ancor prima della convocazione del  Concilio Vaticano II si sentiva l’esigenza, nella teologia cattolica, di  riflettere sugli sviluppi e sulle necessità di fede del mondo contemporaneo al fine di trovare nuove indicazioni che potessero aiutare la Chiesa nel suo cammino con il mondo. Si svilupparono perciò, diversi movimenti: biblico, patristico, liturgico, antropologico ed ecumenico, e tutti sentirono l’esigenza di ritornare alle fonti bibliche e patristiche, soprattutto per quanto riguardava il tema mariologico, che dal VII secolo si era sempre più caratterizzato per un forte devozionismo e da una tale  esasperata artificiosità  da rendere Maria lontana dalla Chiesa.
Grazie a questi movimenti Maria non è più vista come una divinità ma come una donna che pur nella sua fragilità umana indica agli uomini il vero cammino di fede, e in particolare l’unico Redentore: Gesù Cristo.
Il movimento ecumenico è stato senz’altro determinante nel richiedere una purificazione del “trionfalismo” della mariologia. Il Concilio Vaticano II  introducendo il mistero di Maria nel mistero della Chiesa, ha operato una mirabile sintesi già evidente nel titolo del Capitolo VIII della Lumen Gentium: La beata Vergine Maria Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa e si recupera una verità già fatta propria dalla chiesa dei primi secoli. Il Concilio definisce Maria, Madre della Chiesa, suo tipo e modello. In essa ogni credente può rispecchiarsi,(L.G.n.53) essa, infatti è modello di vita nella fede, e può guidare i credenti verso l’unità (L.G. 69) nella speranza e nella carità.
Il Centro ecumenico Oikos affronterà il tema "La Vergine Maria sintesi del nostro dover essere comunione", il 27 maggio 2015, alle ore 19, presso la Sala Pollio a Galatina. Il relatore sarà don Pietro Mele, parroco della Parrocchia San Biagio.

Domenica, 24 Maggio, 2015 - 00:04

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