La tropicalizzazione del clima fa crescere in Puglia le produzioni autunnali
Crescono i comparti agroalimentari legati all’autunno per effetto della tropicalizzazione del clima e di temperature da bollino rosso con un aumento del 14% in Puglia negli ultimi 5 anni. A darne notizia è Coldiretti Puglia, sulla base dell’analisi dei dati della Camera di Commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi, che fanno emergere una dinamica di adeguamento delle attività agricole ai cambiamenti climatici in corso. Sono autunnali le coltivazioni di uva, mele, melograno, olive e la produzione di olio e vino, verdure, produzioni che in Puglia vedono un balzo in avanti, perché le imprese agricole – spiega Coldiretti Puglia – si stanno adattando al cambiamento climatico, cercando al contempo di rispondere alle richieste dei consumatori.
“I cambiamenti climatici, la tropicalizzazione e il global warming, ormai una costante in Puglia, stanno imponendo agli agricoltori di adeguarsi in corsa, considerato che le alte temperature fuori stagione determinano la maturazione precoce dei prodotti agricoli, spesso ormai contemporanea, con la necessità di una programmazione differente da quanto avveniva in precedenza”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Al top la provincia di Bari con quasi 10mila imprese agricole che si dedicano alle produzioni autunnali, seguita da Foggia con 5.677 imprese, Taranto con 4.502, a Lecce se ne contano 4.415 e a Brindisi 2.775, con un totale di 27.45 addetti che in Puglia si dedicano alle produzioni agricole e agroalimentari autunnali, aggiunge Coldiretti Puglia. Proprio per la tropicalizzazione del clima permane l’allarme siccità a causa di un ottobre rosso in Puglia con temperature fino a 32 gradi, assenza di piogge da settimane e campi a secco, con l’irrigazione di soccorso a Bari, a Lecce e a Brindisi per dare acqua agli olivi e agli ortaggi. “Le temperature anomale di questo pazzo ottobre estivo stanno costringendo gli agricoltori all’irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni in sofferenza, dagli ortaggi agli oliveti fino al foraggio, con gravi ritardi delle semine e un insostenibile aggravio dei costi. Temiamo tra l’altro la brusca inversione di tendenza, che la straordinaria ondata di caldo sia seguita da altrettanto dannosi eventi estremi”, insiste il presidente Muraglia. In provincia di Bari stanno soffrendo gli olivi a Terlizzi, Palo, Bitonto e Toritto, turni di irrigazione di 8 giorni a Corato ed Andria – segnala Coldiretti Puglia – a Fasano ed Ostuni la grave carenza danneggia gli ulivi prevalentemente nelle zone dove il sistema irriguo è carente, in generale sono in asfissia gli ortaggi in tutta la provincia di Brindisi. In provincia di Lecce, soprattutto tra Gallipoli, Racale, Ugento, Melissano, Taviano, Alliste, Ruffano, Alezio, Taurisano sulla costa jonica a rischio le primizie come le cicorie e i finocchi, con l’irrigazione di soccorso degli ortaggi – conclude Coldiretti Puglia - per non perdere la produzione invernale che stanno piantando in questi giorni. Per non parlare della necessità di acqua dei nuovi impianti di Favolosa che abbisognano più di qualunque altra varietà di essere irrigati già in condizioni normali.
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