"La tradizione non consiste nel conservare le ceneri, ma nel mantenere viva una fiamma"

Il 27 e 28 luglio saranno due serate tutte da vivere nel centro antico di Galatina

Il recupero delle tradizioni è diventato ormai una necessità esistenziale tesa a soddisfare l’animo umano perché, come scriveva Jean Jaurès, "La tradizione non consiste nel conservare le ceneri, ma nel mantenere viva una fiamma". E’ oramai assodato che il risveglio dei ricordi sinestetici radicati nella nostra memoria, provochi un piacere unico nel suo genere: sarebbe come possedere per una sera “la macchina del tempo” e attivarla per rivivere quella dimensione esistenziale preziosissima di cui tutti necessitiamo. Tenteremo di farlo il 27 e 28 luglio, due serate tutte da vivere nel centro antico di Galatina.
Si tratta, quindi, di ricostruire un modus vivendi che apparteneva in modo esclusivo ai nostri nonni, nel quale il tempo era più lento, più vissuto; i sapori erano figli della terra dalla quale tutto aveva origine; gli odori erano forti e decisi come il sole che bacia il nostro Salento; i suoni incalzanti come le urla, quasi artistiche, degli antichi mestieri di strada; le carezze e gli “schiaffuni”, entrambi ruvidi perché nascenti prevalentemente dalle mani contadine e tabacchine. 
Dal latino “ traditio –onis” significa “trasmissione” e sarà l’obiettivo di “Alla Scoperta delle Antiche Tradizioni”, quello di ri-attivare i ricordi del passato attraverso degustazioni di tutti i generi e con interventi musicali che spazieranno, a mo’ di abbraccio interculturale, dalle tradizioni nostrane a quelle di altri popoli. Questo perché da sempre il Salento è stata una terra ospitante e la sua ricchezza è il lascito più pregiato, frutto della sua indole nell’accoglienza.
Durante le serate si esibiranno Andrea Baccassino Jonica Popolare Scazzacatarante e ci sarà l'esibizione in acustico della scuola di canto Fonè, in collaborazione con Power Drum Ensemble (La bottega di Raffaello).

Giovedì, 25 Luglio, 2019 - 00:05