"La tattica di Oronzo" a Sogliano Cavour
Sabato 19 Luglio alle ore 20.30 all'interno del Chiostro del Palazzo Comunale di Sogliano Cavour si terrà la presentazione de "La Tattica di Oronzo". Il romanzo è stato scritto da Roberto Chirico, edito da Manni editori, è promosso da Alba Mediterranea, Associazione di Promozione Sociale che promuove il mare e la navigazione a vela come strumenti di inclusione sociale.
“La tattica di Oronzo” è liberamente tratto da un evento reale e racconta la partecipazione di una barca a vela, la Ninfa dei Mari, armata dall’associazione di promozione sociale Alba Mediterranea, alla ventisettesima edizione della regata velica internazionale Brindisi-Corfù, con un equipaggio composto da persone che stanno effettuando percorsi per il reinserimento sociale in seguito a problemi di dipendenza e/o giudiziari.
Si tratta della prima barca social oriented che gareggia in questa regata, la quale ha un rilievo internazionale e un numero di partecipanti di tutto rispetto. La regata è preceduta dai preparativi per la stessa durante i quali si descrivono i vari partecipanti. Insieme ai “ragazzi” saranno presenti sull’imbarcazione uno skipper professionista e il team manager di Alba Mediterranea.
La regata è preceduta da incontri organizzativi e di preparazione, in particolare per la scelta della strategia da seguire. La partenza diventa un’occasione per dimostrare le effettive capacità dell’equipaggio della Ninfa dei Mari, che evidenzia sin da subito di voler essere realmente competitivo. Il viaggio per mare sarà caratterizzato da un prima fase, con la luce del sole, fino alle coste dell’Albania, con il vento contrario, e da una seconda fase, con il vento in poppa che spinge l’imbarcazione verso Corfù, durante le ore notturne. Infine, dopo l’alba, la barca percorrerà l’ultimo tratto fino al traguardo. Il piazzamento della Ninfa dei Mari sarà sbalorditivo: prima a tagliare il traguardo per la sua categoria e seconda nel tempo compensato. Seguiranno le premiazioni e il ritorno a casa.
Tutte le fasi della preparazione e della regata stessa diventano l’occasione per conoscere i vari personaggi coinvolti, ognuno con la propria storia personale, il proprio passato difficile, irto di ostacoli e, a volte, misterioso e sconosciuto agli altri. La barca diventa il luogo in cui i loro destini si incontrano e si intrecciano e la regata assume i connotati di una rivalsa nella vita. La difficoltà dell’impresa mette i componenti dell’equipaggio nelle condizioni di tirare fuori il meglio di loro stessi e di poter fare affidamento sui compagni in modo reciproco.
Tutti i soggetti che hanno partecipato alla elaborazione, organizzazione e attuazione del progetto sono chiamati in prima persona al successo della stessa e il loro coinvolgimento è indice delle grandi motivazioni che animano tutto il personale, a partire dal team manager, vero anfitrione dell’impresa in tutti i momenti salienti della narrazione.
La storia si arricchisce di descrizioni e di riflessioni che riguardano i protagonisti e i vari personaggi che dimostrano un grande investimento emotivo, umano e professionale, ma soprattutto i diretti interessati mettono tutto il loro impegno per la riuscita dell’impresa. L’esito effettivo che la regata determina su di essi in termini di cambiamento umano e di maturazione personale sarà il premio più grande che riceveranno.
La narrazione, sin da subito, veicola un chiaro intento celebrativo per esaltare l’evento che darà risultati che andranno oltre le migliori aspettative. Le motivazioni, il senso di abnegazione, la forza del collettivo sono aspetti che risaltano e che concorrono alla riuscita del progetto. Il trionfo che ne consegue è anche frutto di aspettative che si creano attraverso l’uso degli elementi tipici della leggenda che avvolgono di un’aura mitica lo svolgersi degli avvenimenti.
In questo viaggio per mare assumono rilevanza anche le tradizioni tipiche del Salento e il carattere proprio dei salentini, con il corredo di atteggiamenti che ne tracciano le personalità e un insieme di tradizioni e aspetti rilevanti che si manifestano nella società del tacco d’Italia. Nel gruppo agisce da collante e da motivazione il carattere tipicamente aperto e ridanciano dei salentini, che cementa i legami di gruppo e agisce da essenziale valvola di scarico e di riequilibrio nei momenti in cui sorgono situazioni di difficile gestione sul piano concreto e su quello psicologico.
Anche il legame con la storia viene esaltato, in particolare riguardo alla stretta parentela che unisce il popolo salentino con quello greco, al punto che i miti e le leggende greche assurgono a rappresentazione fantastica della regata stessa che si carica di valenze che vanno aldilà della realtà concreta. Il mito di Ulisse, quindi, accompagna i regatanti, come se il viaggio riproponesse una versione contemporanea del ritorno nella propria patria d’origine e in varie occasioni interviene il paragone con il mondo greco dei miti a “spiegare” gli eventi.
Nel romanzo, in cui l’intreccio è dato dalla sequenza dei fatti che riguardano la regata, sono le individualità dei personaggi che prendono la scena e, in alcuni casi, rappresentano su di un piano sia concreto che simbolico il cambiamento, la rigenerazione che, per mezzo della partecipazione all’evento, sta avendo luogo in ognuno di loro. Tra gli altri risalta il personaggio di Oronzo che con il suo carattere e la sua giovialità diverrà, quasi a sua insaputa, il nucleo centrale della leggenda che si va costruendo, fino a essere il protagonista indiscusso del mistero, creato ad arte, che avvolge la tattica di navigazione.
Le caratteristiche della regata, inoltre, pongono al centro della narrazione gli aspetti tecnici della stessa, a partire dal linguaggio specifico del mondo dei marinai, che è generalmente sconosciuto ai più e che è reso più interessante dal contestuale uso comico con riferimenti alla sfera sessuale. In questo modo si esalta altresì l’importanza della barca a vela quale strumento di inclusione sociale proprio per l’impegno e gli aspetti di condivisione in cui i partecipanti si ritrovano a essere coinvolti.
Il finale della narrazione, se da un lato chiude un ciclo, un’esperienza, dall’altro pone in risalto, attraverso la figura del team manager, che è il filo conduttore di tutto il racconto, non solo i risultati conseguiti, ma anche il loro diventare la base di partenza per interventi futuri, naturalmente con il tentativo esplicito di usare le arti della comunicazione per sfruttare il ruolo che la miticizzazione dell’evento può avere come incentivo per ulteriori imprese.
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