"La Tasi è da pagare entro il 16 ottobre al 2,5 per mille"
“Sono in Giunta a Galatina per l’amicizia che mi lega al Sindaco. Me ne andrò solo se e quando sarà lui a chiedermelo”. Mario De Donatis, assessore al bilancio, replica con la pacatezza dei democristiani di una volta alle accuse delle opposizioni sulla vicenda Tasi e alle loro richiesta di dimissioni. “Grazie alla bellissima rete di amicizie costruita in una vita –precisa- sono certo della correttezza della procedura che abbiamo seguito. Mi fido pienamente della struttura amministrativa ed in essa mi riconosco. Attaccarla non è stato corretto”.
“L’assessore De Donatis ha la mia piena fiducia” – taglia corto Cosimo Montagna e poi passa ad illustrare i fondamentali del Bilancio di previsione “divenuto consuntivo per nove dodicesimi”.
Il documento viene approvato con i voti della maggioranza. Si esprimono contro Amante e Pepe. Villani e Coluccia avevano lasciato l’aula del Consiglio comunale mentre De Donatis si apprestava a prendere la parola. La loro pregiudiziale che mirava a “rileggere tutti insieme il documento contabile” per sanare la ferita della Tasi all’1 per mille era stato prima respinto.
In conclusione la Tassa sui servizi indivisibili dovrà essere pagata entro il 16 ottobre al 2,5 per mille. “Salvo poi chiedere il rimborso” –ha precisato Marcello Amante, in attesa delle risposte del Prefetto e del Ministero delle Finanze
In precedenza il Consiglio Comunale aveva approvato il piano triennale delle opere pubbliche e il piano di alienazione di beni comunali dopo il solito battibecco fra Daniela Sindaco, Antonio Pepe e Giancarlo Coluccia e con l’astensione di Luigi Lagna.
“Qualcuno dovrebbe spiegare ai consiglieri come ci si comporta in aula –commenta un anziano signore seduto fra il pubblico- la buona educazione istituzionale vorrebbe che l’oratore si rivolga ai colleghi stando in piedi ma qui ormai non si usa più. Anche il Sindaco parla rimanendo seduto”.
All’unanimità l’Assise comunale ha, in chiusura, riconosciuto un debito fuori bilancio di 474934,31 euro da estinguere in tre rate che chiude un’annosa vicenda (andava avanti dal 1978) riguardante l’esproprio dei terreni sui quali è stato costruito il Liceo Scientifico.
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