La storia della melodia italiana nelle Romanze di Tosti

Concerto del tenore Vincenzo M. Sarinelli e del pianista Bruno V. Massaro. Presenta Valentina Silvestri

Giovedì, 19 dicembre, si chiude la prima serie dei Giovedì Musicali degli Amici della Musica di Galatina con un appuntamento che registra un atteso ritorno a Galatina di Vincenzo Maria Sarinelli, un tenore ormai noto per i suoi impegni internazionali sempre più seguiti da un vivo successo dalla critica e soprattutto da un pubblico che lo acclama sempre con grande ammirazione. Sarinelli, reduce dai recenti concerti tenuti in Giappone dove nei grandi teatri ha interpretato la Traviata e in Germania dove ha eseguito concerti lirici accompagnato da un’ensamble italiana, affronta qui a Galatina il repertorio interessante e difficile delle famose Romanze di Tosti con al pianoforte il M° Massaro. Le Romanze di Francesco Paolo Tosti sono composizioni che evocano una delle più interessanti caratteristiche della melodia italiana dell’800: il modo di esprimersi spontaneo, raffinato, elegante e intenso. Per lui la melodia è una proiezione naturale dell’anima, autentica espressione del bello e forse ancora di più esaltazione dell’ideale assoluto dell’arte. Tosti, per la scrittura delle sue Romanze, si avvalse della collaborazione dei più noti poeti dell’epoca sia in Italia che in Francia e soprattutto in Inghilterra, dove fu accolto con tutti gli onori per la sua innata eleganza e grandi capacità. Nel 1880 fu nominato maestro di canto della Casa Reale e nel 1908 il re Edoardo VII gli assegnò il titolo di baronetto. Tosti si inserisce a pieno titolo nelle più alte vette della tradizione musicale italiana con i suoi capolavori melodici, opere che affondano le loro radici nei canti antichi sacri e profani. In quel lontano passato le nostre melodie, piene di istintivo calore, iniziarono a trasmettere il loro inconfondibile DNA melodico che si amplificò gradatamente fino all’inizio della storia della musica moderna italiana. Dalla miracolosa semplicità e bellezza del canto gregoriano (inizio del Cristianesimo) si passò ai canti trovadorici del Medio Evo e pian piano alla polifonia rinascimentale di Palestrina fino alla creazione dell’opera italiana del 600 con Monteverdi. Questa meraviglia melodica della musica italiana continuò con i grandi compositori del 700, Vivaldi, Pergolesi, Cimarosa, un’onda impetuosa questa di opere strumentali e liriche che porterà fino ai nostri insuperabili compositori dell’800: Bellini, Donizetti, Rossini e Verdi e del 900 con Puccini, Mascagni, Leoncavallo, Giordano. Con le arie delle loro opere questi nostri musicisti hanno sparso per il mondo intero il seme stupendo della bellezza melodica italiana. Non possiamo dimenticare naturalmente in questo periodo storico neanche il grande fascino delle bellissime melodie delle canzoni classiche italiane e napoletane. Così come il grande impero romano riempì di insuperabili bellezze architettoniche buona parte del mondo, due millenni dopo la melodia della musica italiana ha fatto anche di più: ha conquistato il mondo intero. E’ in questo momento felicissimo del “bel canto italiano” che incontriamo Francesco Paolo Tosti (1846-1916) con le sue Romanze, un mondo di bellezza e purezza musicale in cui si fondono mirabilmente due elementi principali: poesia e melodia. Un canto raffinato, pieno di intensità poetica e un pianoforte costantemente attento a sostenerla per esaltarne ogni particolare. Ogni invenzione ritmica, armonica e timbrica dello strumento sono sempre scelti dall’autore con il solo scopo di illuminare un solo obiettivo: la “melodia”, la stella più brillante dell’universo tostiano.
Galatina, 19 dicembre 2019 - Sala della Trinità, Chiesa di San Rocco, ore 19

Mercoledì, 18 Dicembre, 2019 - 00:06