La scomparsa di Piero Manni
“Il vuoto che lasci è tremendo, ma ci hai insegnato così tanto, e sei in ogni nostro libro - quelli fatti, quelli immaginati e mai realizzati, quelli che hai scritto e tradotto e curato, e in quelli che hai inventato negli ultimi giorni e su cui hai scocciato fino all’ultimo perché ci lavorassimo! - che ti ritroveremo per sempre dappertutto”. Con queste righe dense di affetto e di memoria la Manni Editori dà la notizia della scomparsa di Piero Manni, uno dei suoi cofondatori nel 1984 (l’altra è Anna Grazia D’Oria, sua moglie e compagna da una vita). Era nato a Soleto nel 1944 ed era stato prima insegnante di Lettere nelle Scuola Media e poi, per vent’anni, nelle carceri. Fu anche consigliere regionale di Rifondazione Comunista.
Uomo di carattere forte ma gentile riusciva a mettere a proprio agio qualsiasi interlocutore. Il suo ricordo rimarrà indelebile in chi ha avuto la fortuna di incontrarlo e conscerlo. Non faceva sfoggio della sua profonda cultura formata sui classici e perciò aperta all’innovazione. Amava la poesia, la letteratura e la politica. Aveva appena festeggiato il compleanno e, per l’occasione, aveva pubblicato sul suo profilo facebook una foto con Arafat. Da qualche giorno era stato dimesso dall'ospedale dove era stato ricoverato dopo un malore.
Il suo legame con la città di Galatina fu sempre forte. Da consigliere regionale si impegnò fra l'altro per il rafforzamento del 'Santa Caterina Novella' e per il completamento ed ammodernamento della rete di raccolta delle acque che porta al depuratore della zona industriale.
Il ricordo commosso di Paolo Tundo
"Gentile, sempre sorridente, pacato ma deciso, di un’intelligenza unica e rara -così lo ricorda Paolo Tundo, primario ff del Reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale di Galatina- lungimirante, caparbio, generoso, curioso, sempre attento agli ultimi, mai superbo, mai supponente.. Potrebbe essere un elenco infinito, perché Piero aveva mille sfaccettature ed era capace di ammaliare, come un caleidoscopio, chiunque incontrasse sulla sua strada, dal barbone al letterato al premio Nobel. Non l’abbiamo perso, perché persone così non si perdono mai".
Il cordoglio di Carlo Salvemini, sindaco di Lecce
“Che la sua immaginazione e la sua militanza, vale a dire la sua vita -scrive Carlo Salvemini, sindaco di Lecce-possano essere d’ispirazione per i giovani. L’amicizia, la generosità, l’impegno di Piero sono patrimonio di tutta la comunità salentina, della quale è stato un instancabile costruttore: con i libri, con l’attività politica, con quel generoso donarsi ben simboleggiato dal perenne sorriso – indimenticabile – con il quale accompagnava ogni incontro.
L’ho conosciuto - io adolescente - a casa di Giovanni Pellegrino con il quale lanciarono l'esperienza della rivista di letteratura e critica "l'Immaginazione". Che nel titolo esprimeva l'ansia di guardare il mondo con uno sguardo nuovo: che alla fine è stata la stella polare del suo percorso personale, professionale, politico. Da li è partita poi l’esperienza della Manni Editore, divenuta nel tempo una realtà nazionale riconosciuta e rispettata per autorevolezza e qualità del proprio catalogo.
Rivolgo un abbraccio di sentito cordoglio ad Anna Grazia, ad Agnese, Grazia, Daniele e ai collaboratori della casa editrice. E alla miriade di amici che condividono oggi la tristezza di una perdita incolmabile”.
Fabio Pollice, Rettore dell'Università del Salento: "Oggi il Salento ha perso un grande figlio. Piero Manni non era soltanto un uomo di cultura dai grandi ideali, disponibile e attento al territorio, ma una mente creativa e immaginifica che lascia alla Terra d’Otranto un segno tangibile: la casa editrice Manni. Fondata negli anni ’80, è oggi tra le voci più autorevoli dell’editoria del Mezzogiorno per la qualità e lo spessore delle sue pubblicazioni che sempre hanno contribuito ad esportare la cultura salentina oltre i confini locali"
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