La sanità pubblica va a rotoli e i medici di famiglia non ci stanno
E’ stato pubblicato il Decreto che porterà alla stretta sulle prescrizioni di visite mediche ed esami a rischio di inappropriatezza ed il giro di vite riguarderà oltre 200 prestazioni di specialistica ambulatoriale. Il decreto da un lato taglia prestazioni, diritti e tutela della salute dei cittadini, dall'altro è punitivo nei confronti dei medici, ancora una volta capri espiatori delle contraddizioni di chi non sa gestire la nostra sanità pubblica.
L'unica forma per ridurre gli sprechi è distinguere tra appropriatezza ed erogabilità: ai medici spetta il compito di lavorare con scienza e coscienza per prevenire malattie e curare i pazienti e non con una lunga tabella di limitazioni, con una 'pistola puntata' sul proprio lavoro.
Da Lunedi’ scorso, per sapere come curare, i medici dovranno leggere la Gazzetta Ufficiale e non più i testi scientifici e, nel caso in cui sia provata l’inappropriatezza delle prescrizioni, saranno sottoposti ad una sanzione pecunaria sul salario accessorio. I cittadini dovranno sostenere costi piu’ elevati per potersi curare. Ci sono gravissime limitazioni nelle prescrizioni delle prestazioni a danno della salute dei cittadini. I medici di famiglia non potranno più prescrivere TAC, Risonanze, esami ematochimici secondo scienza e coscienza ma attenendosi a tabelle stilate da persone incompetenti ed incapaci e lontane dalla realtà sanitaria del nostro territorio. Molte prescrizioni sono di competenza specialistica come ad esempio una TAC che per poter essere effettuata dovrà avere prima la prescrizione di una visita specialistica che dovrà essere prenotata dal paziente con lista d’attesa di almeno 3 o 4 mesi per essere poi prescritta dallo specialista e quindi nuovamente prenotata con ulteriore lista di attesa di almeno altri 3 mesi. E nel frattempo chi curerà questo paziente!!! La Regione Puglia, a sua volta, sta per varare il Piano Sanitario con tagli di posti letto e chiusura di alcuni ospedali e noi medici di famiglia dobbiamo combattere ogni giorno per assicurare la salute ai nostri pazienti con la pistola puntata sulla tempia da parte di uno stato che invece di garantire gli accertamenti e le cure necessarie non fa altro che punire i più deboli, i più indigenti che non avendo possibilità di pagarsi le prestazioni saranno costretti a veder peggiorare di giorno in giorno la propria salute.
Abbiamo giurato di esercitare la nostra professione secondo scienza e coscienza e questo facciamo tutti i giorni garantendo la salute dei nostri assistiti e non sarà certamente un assurdo ed incostituzionale decreto varato da un governo incostituzionale, non eletto dal popolo, a cambiare il nostro modo di operare da sempre nell’esclusivo interesse della salute del paziente.
Non saranno certo le minacce o le sanzioni a fermarci nell’assicurare la salute ai nostri pazienti.
Oltre 25000 Medici di Famiglia in Italia sono stufi di essere trattati da ladri, delinquenti e non da professionisti al servizio dei cittadini da chi è la vera causa del dissesto finanziario della nostra nazione e che gode di privilegi, stipendi e pensioni da favola e che continua a sperperare il denaro pubblico senza un briciolo di vergogna.
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