"La sala del teatro di 'San Rocco' è sempre piena ma nessuno lo racconta"
Cari direttore e redazione, io mi chiedo: la cultura a Galatina esiste? Perché sui quotidiani di Paese che si nominano tali non esiste nessun articolo, foto o discussione sugli spettacoli che il gruppo teatrale dei giovani della Parrocchia San Rocco mette in scena! Si leggono articoli di biciclettate pseudo culturali marchiate da grossi industriali, si leggono di opere messe in scena da altri Paesi limitrofi, si legge di sport prima e dopo l'evento. Ma le opere teatrali non hanno seguito, eppure, la sala domenica sera era colma di gente, le persone divertite e il duro lavoro degli attori molto apprezzato. Ecco forse le "testate" giornalistiche di questo paese credono che perché una compagnia teatrale è COSTRETTA" a dover mettere in scena uno spettacolo nel teatro di una parrocchia (non avendo altre disponibilità in merito ad altri teatri cittadini) che il lavoro sia amatoriale, poco serio o chissacché. Eppure se conoscessero il lavoro che c'è dietro una messa in scena forse darebbero più importanza al lavoro di chi si prodiga per far sì che lo spettacolo venga perfetto. Migliaia di ore di prove, di lavoro scenografico, impiantistico; molti soldi spesi privatamente per dare al pubblico uno spettacolo buono se non ottimo. Eppure nessuno dei giornali di Paese è venuto a darne testimonianza. Nessuno ha voluto scrivere di quello che è stato fatto e che si farà ancora. E poi li
vediamo a far foto a delle automobili, ad una decina di persone in bicicletta, ad una squadra di calcio in posa per l'ultima partita di campionato, ad alcuni politici che discutono sul chiudere al traffico dalle 18 mezza via.
Possibile che la cultura non abbia nessun riscontro in questo Paese? Si chiedono come poter ridare corpo ad una città ormai alla frutta. Magari promuovendo queste associazioni culturali, non credete? Ma se non c'è neanche la stampa a darne notizia è normale che queste manifestazioni rimangano nell'ambito privato, cosa che assolutamente non è prevista dagli organizzatori e neanche dal pubblico vista l'affluenza della popolazione.
Allora voglio fare un appello ai GIORNALI GALATINESI che si dicono quotidiani del Paese: DATE SPAZIO AGLI EVENTI CULTURALI DI TUTTI I GENERI E DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI; partecipate ad essi e fate conoscere al resto della popolazione che non ne era a conoscenza la loro ESISTENZA; abbiate la voglia e il coraggio di ESSERE PRESENTI A QUESTI EVENTI dandone respiro giornalistico;
non siate rintanati ai gruppi che sentite "amici" perché questo non fa bene a Galatina e alla cultura di questo nostro Paese e dei suoi cittadini, attivi e non, che dite di amare ma che in alcuni ambiti tagliate fuori dalla loro informazione.
A voi "TESTATE GIORNALISTICHE" non si richiede la PROPAGANDA dell'evento ma la sua informazione che è cosa ben diversa. Spero che queste parole non cadano nell'oblio e vengano colte dai direttori dei quotidiani e dagli altri rappresentanti delle vari associazioni culturali e teatrali del paese. E spero che nei prossimi eventi qualche rappresentante delle TESTATE GIORNALISTICHE DEI QUOTIDIANI GALATINESI siano presenti a questi eventi e ne diano giusta informazione alla popolazione.
Gentile Vincenzo, comprendo la Sua amarezza per non veder raccontato come meriterebbe il lavoro che fanno i giovani del gruppo teatrale della Parrocchia San Rocco ma, proprio per questo, credo che Ella sia piuttosto ingeneroso verso chi, tutti i giorni, fa probabilmente la stessa fatica di quei ragazzi, per realizzare un quotidiano-online. A dare a tutti noi di galatina.it la forza di andare avanti è solo la passione. Se la domenica sera non riusciamo a trovare il tempo (e ci piacerebbe, Ella non ha idea di quanto ci piacerebbe!) per venire a teatro è, semplicemente, perché stiamo lavorando al giornale del lunedì. E questo, caro Vincenzo, mi tocca ribadirlo, si ripete tutti i giorni.
Mi consenta, infine, un sommesso suggerimento: non faccia confronti! Racconti il Suo encomiabile lavoro ma non bolli come "pseudo culturale" quello di chi, comunque, opera con passione per la comunità. Non è rappresentando gli altri come più piccoli che si diventa grandi.
In ogni caso, tutti noi della redazione le siamo grati. Sono le lettere come la Sua che ci stimolano e ci fanno credere sempre di più in quello che facciamo. La saluto caramente in attesa di applaudirLa a teatro. (d.v.)
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