La Regione chiude le Unità di Terapia Intensiva Cardiologica di Casarano, Copertino, Galatina, Gallipoli e Scorrano

I primari scrivono ai Sindaci dei cinque comuni. "La salute dei vostri concittadini sarà seriamente a rischio"
L'Ospedale di Galatina

"Con la presente i sottoscritti Primari di Cardiologia degli Ospedali di Casarano, Copertino, Galatina, Gallipoli e Scorrano, intendono comunicare la loro incredulità nonché la loro più viva preoccupazione per le possibili conseguenze di quanto previsto della recentissima delibera della Giunta Regionale sul riordino ospedaliero e riguardante l'assistenza cardiologica negli Ospedali Salentini". Comincia così la lettera inviata dai cinque medici ai Sindaci delle città in cui hanno sede i rispettivi ospedali.
"Vi sarà certamente noto che le cardiopatie -continua la missiva- costituiscono la prima causa di morte in Italia, e che il trattamento delle cardiopatie in fase acuta si basa sulla presenza negli Ospedali delle Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC); così pure vi sarà certamente noto che le UTIC salentine sono in attività da qualche decennio, con altissimi indici di utilizzo e con risultati di eccellenza, come confermato da recenti indagini ministeriali che le vedono primeggiare in Puglia.
Nella Delibera Regionale di cui sopra, a parte la conferma della presenza di UTIC negli Ospedali provvisti di Servizi di Emodinamica, si osserva la conferma di altre UTIC senza Emodinamica, ben distribuite sul territorio nelle altre provincie (per esempio San Severo, Cerignola e Manfredonia nel foggiano, Andria nel barese, Francavilla e Castellaneta più a sud); si osservano ancora nelle altre provincie alcune apparenti disattivazioni, con UTIC rinominate “area critica” e pertanto sostanzialmente confermate, altrettanto ben distribuite sul territorio (Altamura, Monopoli, Putignano, Ostuni ecc).
Incredibilmente invece, per quanto riguarda il Salento, delle UTIC senza emodinamica (cioè Casarano, Copertino, Galatina, Gallipoli, Scorrano) è prevista in delibera la completa e totale disattivazione per il cento per cento di esse, e, per giunta, senza alcuna previsione di trasformazione in “area critica”.
"Di conseguenza il Salento, seconda provincia pugliese come numerosità di popolazione -sostengono i primari- e meta di flussi turistici che tale popolazione nettamente incrementano nei mesi estivi, vedrebbe da un lato la conferma delle UTIC con emodinamica di Lecce e Tricase, nell'ambito della rete per la rivascolarizzione meccanica nei casi di infarto miocardico acuto  con sopraslivellamento di ST (della quale le UTIC sono peraltro un “nodo” fondamentale, senza il quale il sistema non può funzionare), dall'altro lato lo stupefacente azzeramento delle strutture ospedaliere per l'assistenza  a tutte le altre cardiopatie acute, che poi sono la maggioranza dei casi, diventando l'unica provincia pugliese priva di UTIC e di “aree critiche” razionalmente distribuite negli ospedali territoriali, come se le stesse cardiopatie  acute non esistessero anche nel Salento, oltre che nelle altre provincie della Puglia".
"Allora, dove ricovereremo tutti i pazienti con blocco cardiaco -chiedono i medici- embolia polmonare, shock, scompenso cardiaco refrattario, miocarditi, aritmie minacciose per la vita eccetera eccetera che quotidianamente affollano le nostre UTIC? Dopo gli anni per fortuna lontani dei pellegrinaggi dei nostri cardiopatici verso gli ospedali del nord, metteremo in ambulanza i nostri pazienti critici per nuovi penosi nonché pericolosissimi pellegrinaggi locali verso le UTIC di Castellaneta o Cerignola?
Nel caso che la Delibera in questione venisse malauguratamente applicata, in conseguenza di una tale inaccettabile disparità fra le provincie pugliesi in termini  di offerta ospedaliera, si realizzerebbero  certamente i presupposti per incalcolabili danni in termini di salute pubblica e di qualità assistenziale per gli utenti della provincia di Lecce, indebitamente privati della consolidata presenza di strutture che oggi rappresentano la principale salvaguardia della salute del cittadino nelle emergenze di maggiore gravità. Certi della vostra sensibilità nei riguardi di una problematica di così grande interesse per la collettività salentina, inviamo distinti saluti".

Seguono le firme di Dott G.C. Piccinni Primario Cardiologo Ospedale di Casarano, Dott A Amico  Primario Cardiologo Ospedale di Copertino, Dott M Costantini  Primario Cardiologo Ospedale di Galatina, Dott F Cavalieri Primario Cardiologo Ospedale di Gallipoli, Dott E de Lorenzi  Primario Cardiologo Ospedale di Scorrano.

La lettera è stata inviata, per conoscenza, anche a "Preg.mo Sig Presidente Amministrazione Provinciale Lecce, Direttore Generale ASL Lecce, Assessore Regionale alla Sanità, Presidente Giunta Regionale Puglia, Consiglieri Regionali eletti in provincia di Lecce, Ordine dei Medici di Lecce, Organizzazioni Sindacali ANAAO, CIMO; ANPO, CGIL, CISL, UIL,  Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri"

Venerdì, 18 Gennaio, 2013 - 00:07