La puccia

Carissimi amici, da domenica 30 Novembre 2014  siamo nel periodo liturgico dell’Avvento. In questo periodo, che contiene le quattro domeniche precedenti al Natale, preparatorio allo stesso, magicamente la religione cattolica s’intreccia con la tradizione culinaria salentina. Derivante sicuramente dalle osservanze che la stessa religione consiglia ai fedeli, quella dell’astinenza alla carne. E qui la fantastica e geniale predisposizione dei salentini a trovare l’alternativa alla carne che fa nascere piatti e dolci, veri e propri capolavori di sobrietà.
Ma visto che siamo ormai vicini ai festeggiamenti dell’ Immacolata Concezione, non possiamo esimerci di parlare della “puccia dell’Immacolata”. Il giorno della Vigilia, infatti, nelle tre province di Lecce, Brindisi e Taranto si usa mangiare per pranzo la  puccia , dopo aver osservato tutta la mattinata il digiuno. Questo    tipico pane di grano duro (misto grano tenero), cotto nei forni in pietra, si distingue dagli altri tipi di pane casareccio per il suo candore, per richiamare la purezza dell’Anima Immacolata della Madonna e dal suo aspetto “paffuto”  e cioè con molta mollica. Viene condito con tonno, capperi, pepe e pesciolini fritti sott’aceto, ma anche con formaggio pecorino locale, alici, peperoni e melanzane sott’olio ecc.
Poi, in serata ci si riunisce con familiari ed amici, attorno ad un tavolo bandito a festa, per la cena della vigilia. Qui abbiamo la saggezza delle nostre mamme che ci stupisce con le prelibate pietanze a base di pesce, cozze  e baccalà; non possono mancare le genuine verdure delle nostre terre, rape, cicorie di Galatina, accompagnate da un buon pezzo di panetto e da un bicchiere di vino “negro amaro”. Immancabili le frivole pittole calde nelle loro varie tipologie.
I dolci tipici di queste serate natalizie sono le “carteddrate e i porceddruzzi”, ma di questi… ve ne parlerò la prossima volta!

La ricetta della puccia
Non ha nulla di eccezionale come ingredienti. La particolarità sta tutta nel metodo.

Ingredienti: Farina di grano duro  e farina di grano tenero tipo 00, rispettivamente 70% e 30%. sale e lievito.

La lavorazione
Impastando con aggiunta di acqua tiepida  si lavora fino a render la pasta liscia e omogenea, abbastanza dura.
Dopo aver lavorato bene l'impasto si aggiunge ancora acqua tiepida fino a renderlo morbido ed elastico. Lasciarlo lievitare per 45 minuti.
Si preparano le 'pagnotte' infarinandole, alla fine, con una miscela di farina 50% di grano duro e 50% di grano tenero.
Lasciare nuovamente lievitare ancora per almeno 30 minuti ed infornarle in un forno già a temperatura; di solito va in cottura con un temperatura di 330 gradi.
La temperatura è direttamente proporzionale al peso delle pucce. Saranno cotte quando premendo la mollica di una puccia bollente essa ritorna alla sua dimensione originale.  E comunque non meno di 45 minuti con un a pezzatura di 200 grammi a puccia.

Sabato, 6 Dicembre, 2014 - 00:05