La politica energetica a Galatina. Tre anni dopo

(Articolo pubblicato sul quindicinale "il galatino", del 16.10.2009) Capita sempre più spesso di leggere su quotidiani, riviste, siti web o di ascoltare in riunioni di Consiglio  o di Giunta comunale ed ancora di più in convegni di settore, pareri, asserzioni, a volte comunicazioni di ricorsi o denunce in merito ad impianti fotovoltaici od eolici. E’ come se si fossero creati i partiti del pro o contro, come se la verità stesse tutta da una parte o dall’altra. Spesso si sente parlare di “Piani Energetici Comunali” in modo molto riduttivo, come se se si trattasse solo di indicare i luoghi idonei ad ospitare gli impianti eolici o fotovoltaici a terra. Povera “Termotecnica”!  Ridotta a business, con tutti i conseguenti sospetti più o meno giustificati.
Vediamo, nel merito, come si comporta mensilmente un saggio capofamiglia. Guarda le bollette dei consumi: acqua, energia elettrica, gas, telefonia, rifiuti urbani, ecc. Si pone l’obiettivo di ridurre i relativi costi e cerca di raggiungerlo scegliendo le strategie più opportune. Senza conoscere le teorie gestionali, sta adottando una Politica energetica, ponendosi una Mission intesacome  “Individuazione degli obiettivi di lungo periodo” ed implementando  una Vision intesa  come  “Insieme di scelte strategiche di base”.
In fondo basta applicare  nell’amministrazione comunale questi semplici criteri del nostro saggio capofamiglia per ottenere lo stesso obiettivo: ridurre i consumi energetici, adottando le opportune strategie, e quindi conseguire notevoli risparmi economici; e non v’è chi non sappia oggi quanto questo sia importante nel privato e nel pubblico. Dette così le cose, sembrano di una ovvietà disarmante e quasi offensiva. Ma vi assicuro che non è poi così ovvio. Spesso infatti i “tanti problemi” che assillano amministratori e dirigenti di un ente locale distraggono dalla auspicabile  applicazione della saggezza del nostro capofamiglia.
Nel 1995, durante la mia esperienza assessorile nell’Amministrazione Rizzelli, non senza difficoltà, ho ottenuto che fosse realizzato al servizio del Cimitero di Galatina un pozzo artesiano, potendo così eliminare i costi del continuo riempimento della cisterna di accumulo. Poco dopo, ho fatto dotare un villetta, a Collemeto, di un impianto per l’irrigazione in automatico di un prato utilizzando l’acqua di una fontanina pubblica che erogava a perdere, eliminando così tutti i costi idrici e di manodopera per l’innaffiamento manuale. Nel frattempo avevo chiesto agli uffici dell’assessorato ai LL.PP. una mappatura di tutti i consumi (acqua, energia elettrica, combustibili e carburanti) in capo alla città di Galatina e distribuiti per singolo immobile. La caduta dell’Amministrazione Rizzelli interrompeva il mio modus operandi inquadrato in un contesto di interventi finalizzati alla realizzazione di una “politica energetica” a tutto tondo, a 360 gradi, come mi è solito dire.
Oggi tracciare un programma finalizzato al risparmio di energie è più semplice. Vengono infatti in aiuto tutte le leggi vigenti in materia. Basta, come si diceva,  avere una “mission” ed adottare una “vision”.
Si può, per esempio, cominciare ad applicare integralmente a tutti gli edifici pubblici (scuole, impianti sportivi, tribunale, ecc) i principi ispiratori della legge n. 10 del 9 gennaio 1991  che fissa le “Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”   e del D. lgs. n. 192 del 19 agosto 2005 in merito alla “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia”.
Occorre, come credo di aver già fatto intuire, cominciare con la mappatura di tutti i consumi pubblici e per ciascun immobile, impiantando una specie di “catasto” dei consumi, e successivamente fare le varie diagnosi energetiche per poi decidere dove e come intervenire,  stabilendo le priorità.
Abbiamo a Galatina scuole che sono voragini energetiche per dispersioni termiche strutturali, per impianti inadeguati e non parzializzabili, per sprechi di energia elettrica. Abbiamo impianti sportivi che non adottano il solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria. Negli impianti di Noha, per esempio, vi provvedono n. 13 scaldabagni elettrici (sic!). Né rileva il fatto che gli immobili vengano dati in gestione privata, perché il buon senso finalizzato al “risparmio” senza aggettivi dovrebbe portare ad un accordo fra le parti trovando anche il modo di recuperare il 55% delle spese per interventi di riqualificazione energetica utilizzando la legge vigente in materia.
Credo che vada rivisto anche il contratto di illuminazione pubblica dell’intera Città, perchè, per la sua formulazione, non stimola al risparmio energetico. Un settore di intervento derivante dalla corretta applicazione dell’articolato del D. lgs. 192/05 è quello della promozione dell’architettura bioclimatica, ed in questo campo  si potrebbe pensare anche ad esperimenti di progetti pilota, coinvolgendo tutte le professionalità locali e le stesse scuole.
Ancora, dotando ogni immobile pubblico o comunque quelli a maggiore consumo di energia elettrica di impianto fotovoltaico a terrazza, si può puntare alla loro graduale autonomia energetica. Se si vuole diffondere la cultura del risparmio energetico, occorre che le amministrazioni pubbliche fungano da esempio ed apripista.
In un quadro più ampio di corretta gestione delle energie e delle risorse in senso lato, occorre affrontare con oculatezza il problema dell’irrigazione dei giardini pubblici, provvedendo eventualmente alla realizzazione di ulteriori pozzi artesiani e reti automatizzate, senza trascurare, dove possibile, il ricorso all’accumulo delle acque piovane per uso irriguo.
A tal proposito, nel rispetto della Legge n. 244 del 24.12.2007 (Art. 1 comma 228), è opportuno  impostare un piano del contenimento dei consumi idrici, pensando all’utilizzo  delle acque meteoriche per l’irrigazione, il lavaggio di cortili ed auto, l’alimentazione  di cassette di scarico, ecc. e progettando sistemi di accumulo pubblici e privati. In quest’ultimo caso si possono eventualmente  adottare  forme di incentivazione, qualora l’intervento determini un minore onere a carico della collettività per la realizzazione o la eliminazione della rete pluviale comunale.
Parlando di risorse in generale, non si può fare a meno di ricordarsi dei rifiuti. Pensando, nello specifico, all’energia ottenibile, in stretta collaborazione col Centro Salento Ambiente, si potrebbe chiarire meglio dove vanno a finire i rifiuti combustibili dei galatinesi, oltre agli atri naturalmente, dopo la differenziazione.  Sarebbe una buona occasione per quantificare l’utile derivante dal minore conferimento in discarica, grazie alla differenziazione; come viene fatta la distinzione fra materiale contenuto nei cassonetti dell’umido e quelli dei cassonetti multiuso; come viene fatta la selezione dei materiali contenuti nei cassonetti multiuso; quanta carta, plastica, vetro, lattine o altro materiale riciclabile viene venduto. Anche questo significa gestione delle risorse. E se da tali controlli i cittadini galatinesi guadagnassero qualcosa?
A proposito di “raccolta differenziata” e riciclo dei rifiuti, ricordo che l’Amministrazione Antonica ha dato all’Ente Provincia la disponibilità del Comune di Galatina per l’insediamento di un impianto di compostaggio nella zona Nord del territorio, fra  il rondò per Lecce e la circonvallazione Est, zona agevolata da viabilità tutta esterna al perimetro urbano.
Nel frattempo, però, si potrebbe avviare un programma di distribuzione di mini attrezzature per compostaggio domestico da consegnare ai proprietari di immobili dotati di giardino, come mi sembra che avvenga già nell’ambito del comune di Lecce.
Ritengo infine che nell’organico del Comune di Galatina diventa ormai  necessario disporre di personale con funzioni di supporto ai decisori in materia di conservazione ed uso razionale dell’energia, in ottemperanza alle prescrizioni  dell’art. 19 della legge n. 10/91 e per l’espletamento di tutti gli adempimenti previsti dall’art. 9 del D. lgs. n. 192/05 e spettanti agli enti locali. Si potrebbe arrivare a costituire un vero e proprio Ufficio Energia come già avvenuto in altri Comuni.
Da quanto detto si vede allora come un’attenta disamina delle varie situazioni porta a stilare un Piano energetico globale nell’ambito del quale occorre, fra i tanti possibili interventi, da valutare caso per caso, anche decidere se e dove per il Comune di Galatina risulta conveniente installare in proprio o far installare da privati parchi eolici e campi fotovoltaici su terreno o piuttosto sui fabbricati pubblici per renderli energeticamente autosufficienti,  eliminando o riducendo le gravose bollette.

Bisogna anche dire che, nella mia pur breve esperienza assessorile nell’Amministrazione Antonica, avevo ripreso la mia attività nel campo del risparmio energetico in ambito comunale iniziata nel lontano 1995. La disponibilità di una impiegata dell’ufficio di ragioneria mi aveva consentito di acquisire molti dati relativi ai consumi negli istituti scolastici; il Sindaco mi riferiva nel contempo di essere interessata all’iniziativa e che lei stessa aveva intrapreso un’indagine analoga. Nel corso delle opportune verifiche, ed ancora un volta devo riconoscere la capacità organizzativa del direttore generale dott. Luigino Sergio, venivo a scoprire che la nuova organizzazione informatica del Comune di Galatina avrebbe portato, se implementata, all’acquisizione istantanea di tutti i dati necessari per risolvere i miei problemi relativi alla formazione del “catasto dei consumi”. Un sistema di codici da assegnare alle varie fatture ed indicati nel “Piano dei centri di costi e proventi”, predisposto dal direttore generale, avrebbe in automatico assegnato a ciascun immobile tutte le spese relative.

 Questa è organizzazione aziendale! Con pochi click su una tastiera si ha il quadro economico completo di una città e consente ai politici amministratori, grazie al continuo monitoraggio, di prendere, in breve tempo, tutte le misure correttive e preventive necessarie, con efficienza, efficacia ed economicità. Diventa in questo modo facile  “ Plan (pianificare) ”, “Do (fare)”, “Check (controllare)”, “Act (Agire in feed-back)” applicando la teoria del Ciclo di Deming (PDCA), nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi stabiliti e quindi del miglioramento continuo dell’azienda.

Tenendo sotto controllo tutte le spese, si possono effettuare gli opportuni interventi finalizzati al risparmio energetico ed economico a parità di comfort. Oggi, molto più di prima, e soprattutto negli enti locali, i successi politici dipendono dai risultati economici che si raggiungono, dalla corretta gestione delle risorse e dell’intero patrimonio nel senso più ampio del termine, nell’interesse comune.

Con queste poche osservazioni e senza entrare in particolari tecnici,  ho voluto evidenziare come  le decisioni in merito ai parchi eolici o ai campi fotovoltaici a terra  vanno prese in un quadro più ampio di “Politica energetica” dettata da una cultura in materia, finalizzata alla razionalizzazione dei consumi e ad una corretta gestione di tutte le risorse.

In tale ottica, premesso che, personalmente, ritengo che la soluzione di dotare ciascun fabbricato di un proprio impianto fotovoltaico a terrazza sia di gran lunga da preferire, si può anche prendere in esame la possibilità di installare campi fotovoltaici a terra,  a condizione  che il  tutto sia preceduto da una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) intesa non solo come mero documento cartaceo, ma come risultato di una scelta democratica frutto di una piena consapevolezza che l’individuazione dei luoghi deputati all’insediamento dei campi fotovoltaici a terra non crei danni ambientali ed economici al territorio comunale.

Bisogna in ogni caso, con l’obiettivo di garantire a Galatina  uno “sviluppo sostenibile”, che in contratto venga chiarito  il “fine vita” dei pannelli  fotovoltaici e cioè conoscere a priori come, dove ed a carico di chi è previsto lo smaltimento di tutti i materiali impiegati per la realizzazione del campo fotovoltaico.

Bisogna, in definitiva, scegliere soluzioni impiantistiche per produrre energie rinnovabili e promuovere risparmio energetico e quindi economico, ma in perfetta armonia con il contesto paesaggistico, urbanistico ed architettonico, insomma con l’ambiente nel senso più ampio del termine.

 

Aggiungasi ora, 05.04.2013, che anche ai fini del risparmio energetico, bisogna organizzare meglio i trasporti pubblici urbani di Galatina. Vedasi a tal proposito la nota:
http://www.facebook.com/home.php#!/giuseppe.quida/notes

E soprattutto che da gennaio 2013 tutte le Amministrazioni Pubbliche sono agevolate nell’affrontare una concreta Politica energetica grazie al D.M. 28.12.12 noto come “Conto Termico” . Consultare a tal proposito:
http://www.gse.it/it/Conto%20Termico/Pages/default.aspx#2

 

Sabato, 6 Aprile, 2013 - 00:02