La Palazzina De Maria sarà tutta dedicata ai contagiati da COVID-19. Verso lo spostamento di Psichiatria
La palazzina ‘Palmina De Maria’ dell’Ospedale di Galatina dovrà, nel giro di poco tempo, tornare per intero alla sua destinazione originale: un plesso dedicato esclusivamente alla cura delle Malattie infettive. Su questa ipotesi si sta muovendo la Direzione Generale della Asl assumendo le decisioni necessarie. Nella giornata di ieri si sono svolti i sopralluoghi tecnici a cui ha preso parte anche il sindaco, Marcello Amante. Il problema da risolvere è quello dello spostamento del Reparto di Psichiatria, attualmente ospitato al primo piano dell’edificio, e per il quale si sta individuando la migliore collocazione nel complesso centrale del ‘Santa Caterina Novella’. Ci saranno alcuni adeguamenti e modifiche da fare per metterla in sicurezza ma l’impresa non dovrebbe essere particolarmente difficile.
Costruita negli anni '80, grazie alla lungimirante intuizione di Beniamino e Palmina De Maria, quella palazzina, benché completata, rimase per lungo tempo inutilizzata. Fu solo dopo una mobilitazione dell’intera città di Galatina, culminata in una catena umana che riempì via Roma, che, nel 1991, furono rimossi tutti gli ostacoli burocratici che ne impedivano l'apertura. Il primario degli “Infettivi”, allora ospitati in uno scantinato posto sotto il livello stradale accanto al locale caldaie, era Piero Grima (vera anima di ogni iniziativa che spingesse verso l’utilizzazione di quell’innovativo complesso).
È, intanto, già in atto la decisione di Rodolfo Rollo di svuotare l’Ospedale di San Cesario, per dedicarlo completamente alla cura di ammalati da COVID-19. Con un proprio provvedimento, datato 12 Marzo 2020, il Direttore Generale della Asl ha disposto perciò la “Attivazione dell’Unità Operativa Riabilitazione e Recupero Funzionale nel Presidio Ospedaliero ‘Santa Caterina Novella’ di Galatina che andrà ad occupare 11 posti nella “dismessa U.O.C. di Pneumologia”. Qui verranno trasferiti i pazienti attualmente ospitati a San Cesario.
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