La notte blu

Qualcuno disse: “andiamo a ballare”, qualcun altro: “andiamo a mangiare”, e un altro ancora: “andiamo a passeggiare”. Poi si levò una voce dal fondo: "aspettiamo l’alba”. Non l’avevamo mai fatto e forse per questo ci trovammo tutti d’accordo. Poco dopo però  furono sollevate alcune obiezioni: “..e se sentiamo freddo?”   “… e  se ci addormentiamo?” “… e se ci raffreddiamo e dopo ci ammaliamo?”.Erano tutte obiezioni giuste per cui ci organizzammo, ci preparammo  e avvertimmo  casa. La serata era ideale, una luna chiara illuminava il cielo e la terra.
Era già tardi quando attraversammo impauriti quel tratto di pineta che portava alla spiaggia fermandoci impietriti ad ogni rumore di qualche  foglia che si staccava, di qualche ramo che dondolava. Arrivammo ben presto in spiaggia, asciugamani, coperte, cuscini ed eravamo lì a guardare quelle stelle sparpagliate qua e là in mezzo a quel cielo stranamente blu.
Guardare quello spettacolo e provare a immaginare tutto il resto, ci faceva sentire piccoli piccoli. Provammo a farci delle domande sulla vita, sul mondo, sull’universo, su quella macchina perfetta che qualcuno aveva messo su.
Persi in quei discorsi non ci accorgemmo che intanto le stelle erano sparite e la luna si vedeva solo in parte, coperta com’era da una nuvola arrivata all’improvviso. Ce ne accorgemmo soltanto quando quella nuvola cominciò a svuotare tutta l’acqua che conteneva su di noi. Quando arrivammo alle nostre bici, eravamo fradici, entrammo a casa lasciando la scia sul pavimento mentre fuori il temporale non accennava a calmarsi. Ci provammo qualche sera dopo e quella volta andò bene.
La nottata cominciò da dove l’avevamo lasciata, con quel cielo ch’era rimasto blu, con la stessa luna, le stesse stelle, lo stesso mare. Quell’alba fu una spettacolo mozzafiato, quei colori: grigio rosa, azzurro, celeste, intrecciati e mischiati fecero uno spettacolo unico, meraviglioso. Quelle strisce colorate, salivano dal mare, con quel chiarore che illuminava la notte e con tutta quella “festa” che preparava lo spuntare del sole. Nessun artista avrebbe potuto fare meglio, nessun pittore avrebbe saputo usare meglio i colori. Impietriti dalla bellezza e spaventati dalla grandezza, tornammo a casa senza parlare, senza fiatare, senza respirare.
In quella NOTTE BLU avevamo scoperto qualcosa: “ La mano di DIO  dietro ogni cosa”.

Giovedì, 22 Ottobre, 2015 - 00:05