"La 'mia' cartapesta"

L'uso artistico della cartapesta è un fenomeno tipicamente leccese, ma quasi sempre, chi ha avuto modo di vedere le mie piccole "formelle" bidimensionali, e non trovandosi dinanzi a statue a carattere religioso o pastori arcadici, curiosamente si è sempre chiesto come e di cosa fossero fatte. La cartapesta classica si ottiene sovrapponendo starti di carta (spesso di cotone) e colle naturali, quindi materiali di scarso pregio opportunamente modellati e colorati; ma è una tecnica che non conosco, quella che invece uso è la cosiddetta cartapesta in pasta.
Brevemente, la si ottiene macerando e bollendo della carta (spesso giornali tagliati a strisce sottilissime), strizzando l'amalgama ottenuta la si miscela poi con colle, gesso e olio di lino, in modo da ottenere un impasto simile all'argilla. Precedentemente è necessario preparare un modello in argilla da cui ricavare un calco in gesso (li si vede nel video verso la parte finale) in cui la pasta va compressa e poi la si lascia asciugare.
Le finiture sono quanto di più personale si possa eseguire, in taluni casi ho usato polvere di marmo o polvere di legno, ma poi si possono usare i colori più vari che si trovano in commercio. Per le tematiche e a chi ne fosse interessato, rimando ad un precedente articolo apparso su questo portale che gentilmente mi ospita.

L'artista è un'isola



Lunedì, 16 Giugno, 2014 - 00:05

Galleria

Video