La flautista Beatrice Mappa e il chitarrista Vito Fiore in concerto a Galatina per gli Amici della musica

La musica cameristica è ricca di vari abbinamenti fra strumenti che possono formare: Duo, Trii, Quartetti ecc., formazioni capaci di sprigionare timbri particolari e affascinanti. Il duo che maggiormente ha interessato i musicisti di ogni epoca è quello classico del violino e pianoforte. Il duo con chitarra e flauto ha ugualmente un posto di rilievo nella storia perché i due strumenti con i loro registri (chitarra, medio-grave e flauto, medio-acuto) abbracciano l’intera gamma dei suoni che consente di esprimere qualsiasi idea musicale.
Il flauto è uno strumento fra i più antichi che, partendo dal mitico flauto del dio Pan, ha raggiunto oggi fama e bellezza sia formale che sonora grazie ai tanti materiali preziosi come l’argento e l’oro con cui si costruisce e ai grandi esecutori. La chitarra gli è vicina con una storia altrettanto nobile e antica.
Oggi i nostri giovani, sempre più assenti nelle sale da concerto, credono purtroppo di conoscere questo strumento solo frequentando i cosiddetti “concerti” di massa in cui la quasi totalità di cantanti e strumentisti la strimpellano in maniera amusicale e con un volume improprio. Invece uno strumento così raffinato, intimo, con una elegante espressività piena di infinita dolcezza, può essere ascoltato in concerto solo nel massimo silenzio e concentrazione. La chitarra per raggiungere la perfezione odierna ha conosciuto nel tempo varie fasi di impopolarità e successi. In Europa divenne di moda nel XVII sec. e nei secoli successivi fu elevata a strumento importante e virtuoso dal nostro Paganini e dal francese Berlioz.
Nel 900 un grande chitarrista spagnolo Andres Segovia ne arricchì ampiamente la letteratura con molte sue trascrizioni di opere classiche alle quali si aggiunsero altre dedicate a lui da grandi musicisti come De Falla, Villa Lobos, Casella e Castelnuovo-Tedesco. Per questo subito dopo la chitarra fu inserita nei corsi di studio di tutti i Conservatori.
Nel programma del duo Fiore-Mappa si possono apprezzare due interessanti sonate di un musicista italiano fra i maggiori del 700: F. Geminiani e avere il piacere di confrontarle subito dopo con la successiva sonata di Mozart: la K 331, famosa per la marcia turca finale, trascritta per flauto e chitarra da Braert. La seconda parte include l’esecuzione di pagine di musicisti che appartengono a un mondo culturalmente più vicino: brani di E. Amoroso, contemporaneo, nato ad Alessano (LE) e di M. D. Pujol, un musicista argentino, seguace di Piazzolla. Quest’ultimi musicisti con pagine molto piacevoli e ricche di impasti melodici e ritmici che rievocano un nuovo mondo espressivo a base di accesi colori timbrici e armonie che sembrano nutrirsi di un’estetica intrisa di nostalgie popolari, riflesse con slanci virtuosistici che sottolineano l’arte del noto poeta della musica sudamericana, Astor Piazzolla.
Ospiti della serata sono: il chitarrista Vito Fiore, con alle spalle una carriera piena di interventi culturali, straordinari concerti e interessanti pubblicazioni musicali e didattiche in quanto docente di chitarra nei corsi speciali della scuola media e la giovane flautista Beatrice Mappa, laureata in Musica da camera, perfezionatasi con maestri di fama, ha al suo attivo molti primi premi in concorsi nazionali e internazionali. Un’ottima flautista in perfetta sintonia stilistica con il chitarrista Fiore con cui si esibisce con successo da tempo.
Galatina, 24 ottobre 2019 Sala Lillo, chiesa di San Rocco, ore 19
Bruno V. Massaro

Mercoledì, 23 Ottobre, 2019 - 00:06