La festa dell'Addolorata

La festa della Vergine dei sette dolori è una delle più sentite dai galatinesi. Anche quest'anno sono accorsi a centinaia a pregare davanti alla statua settecentesca dell'Addolorata e a quella, appena restaurata, del 'Cristo morto'. Grandi e piccini si fermano davanti al simulacro (collocato a destra dell'altare maggiore) della Madre di Cristo con il volto e le mani in cartapesta ed il vestito finemente ricamato nel diciottesimo secolo e pronunciano un'Ave maria poi passano nell'aula laterale dove il Figlio di Dio giace pieno di ferite e di sangue.
 Fuori dalla preziosa chiesa dell'omonima arciconfraternita ci sono le poche bancarelle di sempre. Sotto le luci di tre pali-luminarie c'è Danilo con la sua 'schipece' e poi il 'nocellaro' e il venditore di 'copeta'. Non manca nessuno. Anche in serata il rigagnolo di persone è sempre vivo.
Si attende la prossima settimana (santa) quando tutta la città scenderà in strada per accompagnare, alle 6 di mattina di Sabato Santo, Maria piangente e Addolorata lungo le vie cittadine alla ricerca disperata del Figlio morto.

Sabato, 28 Marzo, 2015 - 00:08

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