"La disabilità non esiste e noi lo dimostriamo ogni giorno"

Un'emozionante serata nelle ex-Officine Martinucci. "Il 2015 sia l'anno della dignità"

Galatina - “La disabilità non esiste. È un concetto che creiamo noi uomini, noi amici, noi parenti”. Bruno Dollorenzo guarda la sala piena, sorride e lancia la sua affermazione. I ‘ragazzi’ (ma fra loro ci sono anche allegri cinquantenni e sessantenni) dei Centri diurni ‘L’Aquilone’ e ‘La Bussola’ e i volontari dell’Associazione ‘Barriere al vento’, nelle due ore successive trascorse nelle ex-Officine Martinucci, dimostreranno che il loro direttore aveva detto il vero (“Abbiamo trasformato delle officine meccaniche in officine sociali”).
Si parte con l’interessante mostra sulla prima guerra mondiale con fotografie e documenti originali  e si passa poi ad un filmato storico girato sui luoghi del conflitto. Gigi Mangia e Mauro Marino leggono i testi che danno il senso del "Siamo vivi solo se c’è pace", titolo dato all’iniziativa. Lucia, sorella di un ospite, parla della "guerra" che le famiglie affrontano ogni giorno.
Vito Berti, segretario di S.F.I.D.A., presenta il video di cui ha curato la regia e che è una sintesi delle attività svolte dai due Centri e dall’Associazione nel corso del 2014 (con foto in bianco e nero di Maria Francesca Giaccari) .
Si scoprono così i tanti laboratori da quello musicale, diretto da Marianna Greco, a quello di scultura realizzato da Franco Martinucci. Si passa per i carri del Carnevale galatinese con i suggerimenti di Gaetano De Matteis e per le regate veliche ma anche per i semplici bagni al largo di Gallipoli.
L’esibizione musicale sul palco è di quelle che lasciano stupiti. La riproduzione dei rumori della guerra, proprio per esorcizzarla, è fatta con percussioni precise e ritmate.
L’azione coreutica ideata Chiara Dollorenzo parte timidamente ma finisce per coinvolgere tutti. Il gruppo delle persone diversamente abili appare prima chiuso al centro ma poi si va aprendo al ritmo di una musica semplice ma penetrante. Una grande spirale umana, fatta da persone tutte sorridenti, cresce, quasi incosciamente, nella sala. Entrano in campo i leggerissimi drappi rossi che aiutano a volare. Nessuno può sottrarsi alla gioia della condivisione. Vito Berti guida con il mento la sua ‘due ruote’ sotto una galleria fluttuante e, anche lui, sorride. Si tratta di pura poesia fatta con il corpo, qualunque postura esso abbia.
Mauro Marino ha messo in versi le conversazioni con ‘i ragazzi’. “È stato il lavoro che più mi ha emozionato” –confida.
“La disabilità è una risorsa” –aveva affermato, ieri sera in apertura, un convalescente Cosimo Montagna. “Il 2015 sarà l’anno della dignità. È scritto nella Costituzione. A noi tocca attuarlo”. L’impegno di Daniela Vantaggiato è pronunciato a nome di tutta la città.

Domenica, 4 Gennaio, 2015 - 00:07

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