La diaspora a sinistra e cinque domande a tutti i candidati

Egr. Direttore, mi sono permesso di scriverle non con l’intenzione di alimentare polemiche inutili, come direbbe qualcuno “alla galatinese maniera”, ma solo per fare una riflessione e magari stimolare il dibattito politico.
Sono stato per molti anni iscritto ad un partito politico, e da qualche tempo a questa parte ho rinunciato a rinnovare la tessera sia perché non condividevo la linea politica del partito a livello nazionale, sia e soprattutto perchè non condividevo le scelte fatte a livello locale. Una scelta, quest’ultima, che appare giusta alla luce delle vicende che hanno interessato il partito democratico galatinese, e la sua irreparabile scissione con la locale sede di Noha. Vorrei chiedere agli attuali responsabili delle due sezioni se sono coscienti delle conseguenze che tale braccio di ferro provocherà nella scelta, da parte dei cittadini galatinesi, del futuro candidato sindaco e sull’immagine che si sta dando all’esterno, dimostrando poco dialogo e forse anche un’assenza di volontà nel risolvere il conflitto interno e nel riunire intorno a sé tutta la sinistra locale, che ormai viaggia su binari differenti.

Mi sento anche sconfortato nel vedere che altre forze politiche hanno giocato d’anticipo, hanno “ingaggiato” supertecnici (non si sa se dietro supercompensi) che sono stimati da tutte le forze politiche e sono conosciuti ed apprezzati anche al di fuori delle mura cittadine, e tutto questo mentre nel partito democratico si perde tempo prezioso nel litigare e nell’allontanare chi, magari ancora indeciso, poteva rimanere a sostenere una facile vittoria. Non potevano, con un bagno di umiltà e un po’ serenità, trovare un accordo sul candidato sindaco ed “ingaggiare” per primi esperti capaci di elaborare un concreto programma, di coinvolgere i cittadini e di fare squadra intorno ad una sola persona? Forse nella sinistra manca proprio quella persona in grado di riunire intorno a sé più anime e più personalità forti.

Se fino ad ora le mie domande e riflessioni sono state rivolte al partito democratico, concludo questa mia riflessione rivolgendo alcune domande a tutti i candidati sindaco nella speranza di ricevere una risposta, che difficilmente arriverà in quanto scomode: la futura squadra di governo (mi riferisco alla giunta comunale) sarà composta da politici o da tecnici? La giunta sarà presentata insieme alla lista o sarà creata con l’ormai tristemente famoso “manuale Cencelli”? In caso di ballottaggio, chi sosterrà chi?

Spero di non aver annoiato con la mia lettera, ribadendo che non voglio fare polemica ma solo stimolare un dibattito politico, che vede da una parte una diversa capacità organizzativa e di dialogo (dialogo che non so quanto durerà) e dall’altra una presa di posizioni che non porta da nessuna parte.

 

Venerdì, 7 Aprile, 2017 - 00:03