La delibera sul megaparco passa in Consiglio con i soli voti contrari di Rifondazione Comunista

"Sono pronto a dimettermi!", Montagna alza la voce ma sapeva già di vincere

Galatina - “Se questa sera la delibera verrà approvata con i voti determinanti della minoranza io non sono più il Sindaco di Galatina! Su questo non intendo accettare stampelle da parte di nessuno. O la maggioranza, nonostante la posizione di Rifondazione comunista, è qualificata o io sono già dimissionario”. Cosimo Montagna alza la voce ma solo per sovrastare le urla di chi dalla tribuna del pubblico contesta, preventivamente e in maniera vivace (in allegato la registrazione), la delibera che il Consiglio comunale sta per approvare per dare il via libera del Comune di Galatina al ‘megaparco’ di Contrada Cascioni.
Il primo cittadino non ha la faccia scura che ha mostrato in altre occasioni anzi, ad osservarlo bene, ha dipinto sul volto quel sorriso ironico che assume quando sta per portare a casa una vittoria.
Fernando Baffa invita a votare e la maggioranza, con la sola eccezione di Luigi Longo e Antonio Congedo, consiglieri di Rifondazione comunista, si dimostra compatta. I consensi della minoranza si aggiungono ma non sono essenziali per l’approvazione della delibera.
Si conclude così, dopo dieci anni e quattro amministrazioni l’iter che dovrebbe portare a Galatina, accanto al parco commerciale di Collemeto, 50 ettari di bosco, un paio di campi di calcio, degli spazi espositivi per l’artigianato locale e 209 posti di lavoro.
“Nel firmare la convenzione badate bene che vadano ai galatinesi”-lascia intendere Marcello Amante a cui fa eco Antonio Pepe. Anche il ’si’ di Giancarlo Coluccia è convinto. Bepi Viva si spinge oltre e quasi conforta il Sindaco. “Anche quando ero assessore io –dice- qualcuno nella mia maggioranza non era d’accordo ma siamo andati avanti lo stesso”. Carlo Gervasi che per primo aveva posto il problema di “una forza politica (Rifondazione, ndr) che entra a gamba tesa sugli stinchi della coalizione di cui fa parte”, riprende una posizione delle ‘Liste civiche’ che lo sostennero in campagna elettorale e dà un pacato suggerimento a Montagna: “Se Roberta Forte deve proprio rimanere in Giunta, almeno le tolga la delega all’urbanistica”.
Il Sindaco non alza neanche gli occhi. L’assessore comunista, intanto, non è più in aula. Sta spiegando, nel salone parrocchiale di ‘San Sebastiano’, come si fa la raccolta differenziata dei rifiuti.

Giovedì, 26 Settembre, 2013 - 00:07