"La città è dei galatinesi, non dei commercianti"
Caro giornale online, Galatina sta attraversando un momento difficile. Il futuro Sindaco erediterà un bilancio disastroso, una città ormai allo sbando, nella quale nessuno rispetta le regole, e nessuno le fa rispettare per la PAURA (l’ho scritto in maiuscolo non a caso) di perdere consensi. Sì, perché i politici non hanno l’obiettivo di risolvere i problemi ma di non perdere consensi (e questo la dice lunga sulla capacità della nostra classe politica).
Il momento di crisi spinge a fare tagli e rinunce, lo stiamo vivendo sulla nostra pelle con l’aumento della tassa rifiuti e la cancellazione di altri servizi ai cittadini. Ed a proposito di crisi e risparmi vorrei rivolgere una domanda ai candidati Sindaco sperando che qualcuno risponda: ha senso mantenere in piedi un servizio di trasporto pubblico, così come è strutturato oggi ed usato da pochissime persone, con enormi consumi di carburante e spese di personale e con un fortissimo impatto ambientale? Se proprio si vuole mantenere (a detta di molti cittadini andrebbe proprio cancellato), non sarebbe sufficiente rivedere gli orari ed il numero di corse e lasciar girare a vuoto al massimo un autobus? Avere tre autobus che circolano senza alcun passeggero, per tutto il giorno tutti i giorni ha davvero senso? Quanto inquina? E se si parla di inquinamento forse andrebbe rivisto anche questo inutile e costoso servizio, e non prendercela sempre solo con le grandi aziende. Non viviamo in una metropoli, le distanze si possono coprire facilmente a piedi o in bicicletta, e non sono necessari tanti autobus in giro per la città. Per cui, non sarebbe meglio investire quelle risorse per le tante famiglie in difficoltà? O per completare ed allargare una ridicola pista ciclabile che allo stato delle cose non ha alcun senso?
Chiudo questa mia lettera parlando infine delle strisce blu. In tutte le città grandi quanto Galatina ci sono, ed anche lì gli ausiliari del traffico fanno quello per cui sono pagati: i controllori. Se qualcuno fa il furbetto, è giusto che paghi con una sanzione, così come è giusto che gli ausiliari controllino. Ci sono tanti commercianti che anziché investire nel centro della città, hanno preferito investire in periferia, ma non per questo scrivono ai giornali online o si lamentano perché in periferia il comune non organizza nulla. Sono scelte: si è scelto di investire in centro? Bene, oneri ed onori. Non si vuole avere il problema del parcheggio o del centro storico chiuso? Bene, investano pure altrove, dove ci sono spazi liberi alla sosta e dove non ci sono strisce blu.
La città è dei galatinesi, non dei commercianti. Le regole sono fatte per essere rispettate. E’ come se io decidessi di giocare a calcetto ma, come attaccante, mi lamento perché non posso usare le mani per fare goal. Ha senso? No, come non hanno senso le critiche dei commercianti che vorrebbero tolleranza verso chi fa il furbo o vorrebbero centri storici aperti alle auto. E’ come se io chiedessi al banconista di un bar di pagare mezzo amaro e poi gli chiedo di riempirmi il bicchiere. Se non lo fa è poco tollerante? No! Sta solo facendo il suo mestiere.
E poi diciamocela tutta: è una questione di cultura, i galatinesi sono abituati ad usare i negozi ed i bar come con il McDrive, dove il cittadino prende l’auto, si accosta, fa l’ordinazione comodamente seduto in macchina, ritira l’ordine e… via a girare, girare, girare a vuoto intorno alla villa, come gli autobus di prima. A volte contiamo fino a 25/30 giri di villa a sera. Roba da pazzi.
Un saluto e la città ai cittadini.
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