La chimica verde parla galatinese
Cinquecento studiosi provenienti da oltre 60 Paesi si stanno confrontando a Venezia da domenica 4 e continueranno a farlo fino a giovedì 8 settembre per la sesta edizione della Conferenza internazionale della IUPAC, International Union of Pure and Applied Chemistry, dedicata alla chimica verde.
La Green Chemistry sta imponendo nuove regole e nuove strategie nel campo della ricerca e nelle politiche di sviluppo e il convegno di Venezia si annuncia particolarmente ricco di spunti e di proposte in un momento storico delicato, che vede emergere le conseguenze delle crescenti contraddizioni politiche, economiche e sociali nelle diverse aree del pianeta.
Definita come “l’invenzione, la progettazione e l’applicazione di prodotti e processi chimici per ridurre o eliminare l’uso e la produzione di sostanze dannose”, la Green Chemistry si rivela dunque come elemento fondante di quello “sviluppo sostenibile” che tocca molteplici aspetti riguardanti l’ambiente e la vita dell’uomo, in ottemperanza con i 17 Goals che le Nazioni unite hanno fatto propri lo scorso settembre.
Le delegazioni si sono date appuntamento al Centro Culturale Candiani di Venezia Mestre: l’obiettivo della Conferenza, organizzata dal professor Pietro Tundo, galatinese dell’Università Ca’ Foscari, è quello di mettere in contatto tra loro scienziati a livello internazionale, sviluppando un network di esperti e agevolando lo scambio di conoscenze sulla Green Chemistry per renderà possibile la creazione di tecnologie significative e all’avanguardia da un punto di vista scientifico, industriale ed economico, che garantiscano uno sviluppo futuro sostenibile in una prospettiva di economia circolare.
I contributi scientifici presentati da scienziati ed esperti nel campo della Green Chemistry sono suddivisi in cinque topic: Green Materials, Green Bioprocesses, Green Industrial Processes and Molecular innovation, Green Energy, Green Policy, Sustainability and Safety. (fonte arpae)
http://www.greeniupac2016.eu/
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