“La bellezza salverà il mondo”

E noi saremo ancora capaci di salvare la bellezza dal disincanto?

La bellezza è il seme della vita che si rigenera, si trasforma attraverso di essa. È quel mistero insondabile che si è cercato di penetrare e di possedere, quel dettaglio perseguito nel corso del tempo e impresso oltre il  tempo stesso attraverso le “imprese” dei grandi, come la Cappella Sistina di Michelangelo o la Venere di Botticelli perché c’è chi ha fatto della bellezza la propria arte. La bellezza è da sempre musa ispiratrice e sublime forma di espressione, infatti come sosteneva O. Wilde, estimatore dell’arte e del bello, “La bellezza è una forma del Genio, anzi, la più alta forma del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna”. Essa è dunque un “fatto” di tutto ciò che ci circonda e di quanto abbiamo attorno, è rinnovamento e rinascita della vita e del mondo, dell’uomo stesso. “La bellezza salverà il mondo” scrisse infatti Dostoevskij nel suo celebre romanzo “L’Idiota”, essa sarà ciò attraverso cui l’uomo si riscatterà.

Ma in un mondo in cui l’indifferenza sterile e l’apatia trovano in cuori fragili dove mettere radici sembra che ci sia sempre meno spazio per un angolo di amore, di gioia condivisa, di sogni e di bellezza. Ci siamo abituati persino alla sofferenza, il dolore dell’altro ci tocca sempre meno al punto che quasi non riusciamo più a vederlo, quasi non riusciamo più a guardarci ancora negli occhi. In tutto questo, dove ogni cosa sembra restringersi e comprimersi anziché dilatarsi ed espandersi, diviene sempre più difficile scorgere la bellezza e non si può fare a meno di chiedersi dove essa sia. La bellezza ha salvato il mondo e noi saremo ancora capaci di salvare la bellezza dal disincanto?

Ognuno di noi, adesso più che mai in un’epoca che rischia di divenire asettica e le speranze che rischiano di morire asfittiche, deve preservare la bellezza come un bene prezioso. Deve cercarla e scoprirla anche laddove è difficile riconoscerla perché la bellezza fa male e trafigge, ti spezza dentro lasciandoti intero, non si può cogliere una rosa senza essere feriti dalle sue spine. La bellezza deve fiorire attorno a noi, dove tutto sembra inaridirsi e deve rinascere attraverso i sogni e le speranze che sembrano appassire per inedia, perché la “bellezza è verità” come sosteneva il grande poeta J. Keats, la verità non si mischia con il fango nonostante, talvolta, sia proprio nel fango dove l’uomo debba inabissarsi per trovarla. A volte per tornare alla vita bisogna rinascere dalle proprie ceneri, la verità va cercata sempre.

 La bellezza è  resurrezione e slancio verso la vita, ognuno di noi è artefice della bellezza e ogni giorno è un inizio, ogni sogno è una piccola premessa di speranza. È necessario difendere la bellezza dall'indifferenza e dal disincanto, solo così si potranno piantare i semi del bene e vedere fiorire attorno la vita.

Giovedì, 11 Agosto, 2016 - 00:07