Jack aggrovigliati intorno al Salento

Ottocento ragazzi sugli spalti. Applausi a intermittenza, ritmati. Profumo, suoni e voglia di Salento.

A volte in una scuola si decide di organizzare un'assemblea d'istituto per parlare dei classici argomenti futili, per perdere quelle cinque interminabili ore di lezione. Altre volte, invece, si decide di voler organizzare un “qualcosa” che possa restare impresso nella mente dei partecipanti, che faccia riflettere gli studenti, aprendo le loro menti e facendole viaggiare oltre gli schemi comuni della classica cultura scolastica.
Un po' come è stato fatto dal Liceo Scientifico “A. Vallone” nella mattinata di ieri 25 febbraio, quando poco più di ottocento alunni si sono ritrovati sugli spalti del palazzetto dello sport di Galatina per ascoltare le parole degli ospiti della giornata, Nando Popu dei “Sud Sound System”, Cesko degli “Après La Classe” e Raffaele Casarano, direttore artistico del “Locomotive Jazz Festival”, interpellati sul tema de “L'importanza della Musica nel sociale”. Prima del loro intervento, però, prima di parlare del Salento, della nostra terra, un altro momento è servito a dare una scossa alle giovani menti dei presenti: la coreografia di “Break the chain”, tornata in auge in questi giorni grazie ai numerosi flash mob organizzati in tutto il mondo contro la violenza sulle donne ed eseguita dalle ragazze del liceo, coordinate dalla professoressa Maria Rosaria Sanasi.
Subito dopo la parola è passata agli ospiti, Nando Popu in primis, chiamato a presentare il suo libro “Salento Fuoco & Fumo”, in cui il cantante esegue un'analisi critica dell'evoluzione del Salento in questi anni, passato dall'essere una terra inesistente fino a poco tempo fa, evitata dai più, al diventare un vero e proprio luogo di culto per i turisti di tutta Europa, gli unici riusciti a rivalutarlo in tutta la sua bellezza, dall'agricoltura all'artigianato. Gli unici ad amarlo appunto, anche più di noi salentini stessi, eterni emigranti, amanti di quel meccanismo lavorativo che il più delle volte non fa altro che danneggiare la nostra salute per garantirci un posto fisso in un'acciaieria o in un cementificio.
Proprio in questa logica entra in gioco la musica, come affermato da Raffaele Casarano e Cesko, musica che vuol dire sia strumento di denuncia sociale in grado di dar voce ai problemi dei cittadini, sia business culturale capace di creare una vera e propria alternativa al vecchio modello industriale. E la stessa musica non poteva mancare a conclusione dell'evento, quando i tre ospiti, accompagnati al basso da Marco Bardoscia e alle percussioni dagli applausi ritmati degli stessi alunni, si sono esibiti in un medley dei loro più famosi successi, dimostrando quanto il nostro Salento non sia solo fumo, ma anche e soprattutto fuoco, il nostro fuoco. “Me la difendu, la tegnu stritta cullu core, la cultura mia rappresenta quiddru ca é statu e ca ha benire".

(Photo di Silvio Palmisano)

Martedì, 26 Febbraio, 2013 - 01:33

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