Inaugurato il monumento ad Aldo Vallone
Con una cerimonia semplice ma significativa mentre, sotto un cielo plumbeo, cominciavano a cadere gelide goccioline di pioggia, è stato inaugurato ufficialmente il monumento ad Aldo Vallone, posto al centro del piazzale intitolato proprio all’illustre dantista galatinese. “Rendiamo oggi onore ad uno dei figli più grandi della nostra città” –ha detto Cosimo Montagna, Sindaco di Galatina, ricordando i momenti trascorsi nella ‘Casa di Dante’, la famosa biblioteca in via Siciliani, creata dal professore Aldo.
“Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati affinché quest’opera potesse, oggi, venire inaugurata”. Giancarlo Vallone, figlio di Aldo, era visibilmente emozionato mentre, “dopo sette anni”, stava per scoprire la “testa che ha in sé tante espressioni di mio padre”. “L’ha realizzata l’architetto Nello Sisinni, grande amico di papà, andando a memoria e solo con qualche aiuto fotografico –ha spiegato- ma voglio ringraziare tutti coloro che si sono adoperati perché si arrivasse alla giornata di oggi. A partire da Gino Rossetti, vicesindaco nell’amministrazione Garrisi, che ha finanziato la fusione presso la fonderia Perseo di Trepuzzi, e Giorgio Lo Bue che, da consigliere di posizione, spinse per la realizzazione, fino a Marcella Biancorosso che ha voluto il trasferimento a Galatina dell’opera”. “E ringrazio anche Giancarlo Marra che ha donato e messo in opera i marmi –ha concluso Giancarlo Vallone- e chiedo scusa a coloro di cui forse, involontariamente, mi sto scordando”.
L'applauso dei tanti presenti (consiglieri comunali, assessori, amici, forze dell'ordine e rappresentanti, con bandiera, dell'associazione della Polizia) è partito spontaneo ed è sembrato quello dell'intera città.
Il prestigioso convegno al Palazzo della Cultura ha concluso le celebrazioni galatinesi in onore di Aldo Vallone a dieci anni dalla scomparsa. (Nei prossimi giorni pubblicheremo un ampia sintesi degli interventi.)
Aldo Vallone nasce in Galatina il primo novembre 1916, e vi muore nella notte tra il 22 e il 23 giugno del 2002. Studia nel 'Liceo Colonna', dove insegnerà per brevi tratti durante la guerra e fino al 1946, quando è anche consigliere comunale e vicesindaco di Galatina. Dopo essere stato studente a Firenze, dove conosce Papini e Marinetti, da ufficiale del regio Esercito, è allievo a Torino di Pastonchi e di Farinelli, il suo vero maestro, con Benedetto Croce, che incontra più volte a Napoli. Vive poi tra Galatina e Roma, è preside a Lecce del liceo Palmieri, professore a Roma nel liceo Righi, e Ispettore ministeriale, ha anche la prima cattedra di letteratura italiana nel neonato Ateneo leccese.
Come Professore ordinario insegna nelle Università di Lecce, Bari e Napoli, ed ovunque ha allievi di prestigio, accademici e non accademici. La sua produzione scientifica è impressionante, e conta oltre 750 titoli. Tra questi, che riguardano ogni profilo della cultura letteraria italiana, inclusa quella salentina, dominano gli scritti danteschi, che fanno di Vallone uno dei maggiori dantisti del '900: il Dante (1971) e la Storia della critica dantesca ( 1981, 2 voll.) editi entrambi nella Storia letteraria d'Italia della Vallardi, restano al centro della riflessione critica.
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