"Immaginare una politica che si poggi sulle zolle e non più sul cemento"

Apprendo turbata quanto deciso dall'ultima Conferenza dei Servizi sulla decisione di far costruire un Mega-Parco (grandissimo centro commerciale) in Contrada Cascioni a Galatina (frazione di Collemeto).  Questa apparente schizofrenia degli organi amministrativi non è facile da decifrare e digerire, ma soprattutto preoccupa seriamente una parte di cittadini che sono soliti valutare i comportamenti politici con un unico metro di misura: la coerenza degli atti di una Pubblica Amminstrazione. Ci confonde e ci lascia spiazzati questo gioco di rappresentanze a catena.
Idealmente chi rappresenta qualcuno che dichiara e desidera garantire la tutela dei Beni Comuni, tutelerà nei fatti e negli atti compiuti quei Beni e li riterrà sempre inviolabili. Invece osserviamo nella realtà che così non è. E' solo Teoria? O solo Comunicazione? Mi chiedo: Come è possibile che l'Ufficio Tecnico di una città prosegua in direzione "diversa" dal suo Assessore? Ritengo per formazione personale che la Politica debba avere una precedenza e una dominanza assoluta sulla Tecnica, la quale per costituzione è miope, dovendo operare per comparti. La "veduta" della Tecnica dovrebbe cedere il posto alla "visione" della Politica di cui è portatore il suo assessore di riferimento, ambientalista e storicamente impegnato contro ogni violazione dei Diritti che hanno come oggetto i Beni Comuni. La linea di un Governo deve essere chiara a tutti, e verificata negli atti pubblici. Allora mi chiedo: Galatina da che parte sta? Dei consumatori del suolo o dei promotori della "terra"? Intende seguire la vocazione ad avere di più o la vocazione ad essere di più? Come si può pretendere da qualcuno che faccia intensivamente qualcosa per cui non è nato? Sarebbe oppressione. E non sarebbe opprimere terra e popolazione locale pretendere che debbano dedicarsi intensivamente ad attività fuori da ogni logica identitaria? E' legale quanto ci si appresta ad autorizzare e avviare. E' tutto legale. Ma mi chiedo: E' anche giusto? E ancora chiedo: Possiamo lasciar correre tali e tante contraddizioni senza impegnarci a darne almeno una seria valutazione politica nelle sedi competenti? Sappiamo ancora immaginare una Galatina, un Salento e una Politica locale che si poggi SULLE ZOLLE E NON PIU' SUL CEMENTO?

Mercoledì, 23 Ottobre, 2013 - 00:02