Il Sindaco perde le staffe ma poi abbraccia Amante

Approvate a maggioranza le modifiche allo statuto della Centro Salento Ambiente
Cosimo Montagna

“Tranquilli! Alla fine del Consiglio ci siamo stretti la mano e, con un abbraccio, ci siamo scambiati gli auguri”. Mimino Montagna è tornato ad essere il solito Sindaco pacato e sorridente di tutti i giorni e sdrammatizza sullo scontro verbale con Marcello Amante. Erano quasi le dieci e mezza di ieri mattina,  il consigliere delle liste civiche stava replicando, in maniera tranquilla ma piccante, alle invettive che gli avevano rivolto, a turno, Daniela Sindaco e Luigi Lagna, rappresentanti del Pd, quando si è udito un urlo dal banco della presidenza. Il primo cittadino aveva perso le staffe. “Non cerco pagliuzze e non ho travi nel mio occhio, come ha affermato il Sindaco -aveva appena detto Amante- e non accetto di essere attaccato sul piano professionale. Di fatto oggi rinasce la Csa di Montagna”.  Sull’assise comunale è calato il gelo mentre il Sindaco continuava ad urlare accusando di  moralismo tutta l’opposizione che  avrebbe dimenticato le sue responsabilità nella gestione della Centro Salento Ambiente.
In tribuna c’erano solo quattro persone e si guardavano smarrite. Sembrava di essere tornati indietro di una trentina d’anni in quelle riunioni infuocate in cui il gioco delle parti fra Paolo Spoti, Beniamino De Maria, Nino Lisi e Lucio Romano si consumava urlando.
C’è voluta, comunque, tutta la pazienza di Fernando Baffa, presidente del Consiglio, per riportare ordine nell’assemblea e far votare il provvedimento sulla Csa proposto dalla maggioranza. I voti a favore sono stati undici e i contrari quattro.
“Le modifiche allo statuto della Csa –aveva spiegato Roberta Forte- tengono conto della legge regionale che demanda ai nuovi Ambiti di Raccolta Ottimali la competenza per le gare d’appalto per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. In attesa però che queste vengano espletate non potevamo stare fermi. Abbiamo perciò deciso di prorogare fino al 2015 la durata della società in modo da poter avviare da subito il completamento della raccolta differenziata ma introducendo una clausola di salvaguardia che impone lo scioglimento della Csa quando il servizio verrà affidato al vincitore della gara regionale”.
Sono stati, inoltre, ridotti a tre i componenti del consiglio di amministrazione (oggi sono cinque) e si è tenuto conto delle norme sulle parità di genere. L’oggetto sociale è stato poi ristretto alle sole attività di servizio pubblico e si è impedito al socio privato di vendere le sue quote ad altri privati.
Marcello Amante aveva, nel suo intervento, molto puntuale (vedi sotto), criticato l’impostazione dell’intero provvedimento e le intenzioni politiche che lo avevano generato.
“Concluso uno squallido Consiglio Comunale, si è trasceso sino all'inverosimile!” –è stato il lapidario commento affidato alla sua pagina facebook da Carlo Gervasi.

Sabato, 22 Dicembre, 2012 - 00:07

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