Il sapore della promozione

Gentile Direttore, ognuno di noi ha delle piccole sfide personali da affrontare che spesso portano a riflettere sul tempo che passa inesorabile e tende, sempre, a darci ragione o torto. A distanza di quasi un anno mi sento in dovere di ringraziare pubblicamente persone davvero speciali che mi hanno dato la possibilità di "avventurarmi" in un mondo che forse era anche un po' mio, ma di cui modestamente avevo, ed ho, ancora moltissimo da imparare. Ovviamente mi riferisco a Luigi, Franco, Massimo, Checco, Pierluigi, Catia, Vincenzo e Francesca.
Ma permettetemi un passo indietro. Della ormai "epica" raccomandata di espulsione, inviata dal club bianco-verde in un mio periodo lavorativo molto particolare, ricordo solo le tre righe con cui il Consiglio Direttivo metteva la parola fine al mio incarico di appartenenza alla società. È sempre bello, e facile soprattutto, scrivere regolamenti etici e morali, approvarli in una riunione e poi fregiarsi di rispettarli. I fatti, però, sono un'altra cosa. L'onestà intellettuale di ognuno di noi è abbastanza in grado di autogiudicarsi. Lo stesso discorso vale per chi, analogamente ai primi, evitava il saluto o magari lo faceva in maniera obbligata e formale a causa di diverse militanze sportive. L'amicizia e il rispetto verso gli altri sono sempre alla base di una personalità che valga la pena di essere presa in considerazione. Ma ora basta. Questi stupidi atteggiamenti fanno parte di persone con cui ho avuto a che fare in passato. Non voglio, perché non lo meritano neanche, dilungarmi oltre e ovviamente non voglio fare "di tutta l'erba un fascio", nn sarei giusto con me stesso, ci sono tante persone con cui è stato tutto molto più semplice e piacevole, direi addirittura molto stimolante e divertente.
Ricordo ancora la mia timida richiesta a Checco di poter dare una mano all'Olimpia, una storica società galatinese, che da quest'anno aveva deciso di affrontare una nuova sfida nel campionato regionale di pallavolo maschile rilevando i diritti di serie C dal Martano. Non conoscevo chi fossero il presidente o gli altri appartenenti al direttivo, ma trovare le porte aperte e tanti sorrisi non poteva che essere la scelta giusta per prendermi le mie piccole rivincite e per poter contribuire in qualche modo costruttivo. Da quel momento in poi sono entrati in gioco loro. Uno per volta. Giampiero Perrone, Alessio Pica, Alessandro Vizzino, Santo Buracci, Andrea Nobile, Marco Cesari, Matteo Sancesario, Davide Guarini, Roberto Quaranta, Marco Verdesca, Paolo Chiriatti, Francesco Pierri, Leonardo Cazzorla e Giulio Marzano. Li elenco con nome e cognome nn per mantenere le distanze, ma perchè è di loro che sto parlando, proprio di loro. Respirare un'aria di semplicità e di voglia di fare, libera da inutili formalismi e burocrazie fini a se stessi, mi ha dato la conferma di trovarmi nel posto giusto al momento giusto. Ragazzi, uomini, davvero speciali con cui è bastato uno sguardo per comunicare emozioni e sensazioni. Con cui è stato un piacere condividere esperienze e scommesse che a distanza di pochi mesi sono diventate realtà concrete e straordinarie. Sto parlando della chiusura del girone di andata al primo posto in classifica e con il titolo di Campioni d'Inverno (poca cosa, ma già ci faceva sognare insieme); della semifinale e finale che ci regalava la Coppa Puglia (per la prima volta organizzata nella nostra Città); della fine del girone di ritorno sempre al comando in classifica (dandoci la possibilità della promozione diretta nella seconda serie nazionale a seguito del solo scontro diretto con la prima del girone opposto); della magnifica PROMOZIONE IN SERIE B ottenuta dalla vittoria dei due scontri con i cugini Baresi. Successi di cui sono loro i protagonisti guidati dall'implacabile personalità di un uomo tutto d'un pezzo (forse anche troppo, permettimelo mister) Giovanni Stomeo. Una persona che della pallavolo ha fatto la sua vita e che di scommesse ne ha fatte tante, tutte vincenti. Per fortuna che a stemperare un po' la sua serietà e caparbietà c'era il suo braccio destro Antonio Bray, sempre disponibile e brillante. È questo il mio riassunto del tempo che è passato da quella "formale" comunicazione. Non ho mai avuto la possibilità di vivere così tante esperienze come in quest'ultimo anno. Guardo la medaglia che ho appeso in camera "Coppa Puglia 2015/2016 - 1° classificato" e mi rendo conto che non ho fatto niente per averla, in campo ovviamente, ma ero al fianco di persone straordinarie che porterò per sempre nel mio cuore. Detto questo sono veramente felice per chi sabato ha avuto la voglia e il desiderio, nonostante tutto, di venire a stringermi la mano per congratularsi, nn con me personalmente, ma con un team che ha orchestrato una musica perfetta per un'intera stagione. Mi dispiace, invece, per chi ostinatamente nn si è presentato, ha perso un'altra occasione per capire che significa veramente "fare sport".
Ora, però, scusatemi. Mi godo "egoisticamente" la "mia" prima promozione in Serie B. Grazie Olimpia, grazie ragazzi.
È merito vostro se oggi posso dire di essere più ricco che in passato. E se qualche promessa nn l'ho mantenuta... beh nessuno è perfetto. Spero solo di essere stato in grado di regalarvi qualcosa per cui anche voi possiate parlare bene e ricordarvi di me!
Senza paura... ma con orgoglio! Sempre!

Lunedì, 9 Maggio, 2016 - 00:04