Il rispetto delle regole, questo sconosciuto
I 45.000 docenti precari storici ancora inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento (GaE) hanno scelto di non aderire al piano straordinario di assunzione nazionale e volontario previsto dalla legge n. 107 del 13 Luglio 2015, perché, essendo i posti disponibili concentrati principalmente nel Nord Italia, il rischio del trasferimento si profilava molto alto per i precari collocati in graduatoria con i punteggi più alti; inoltre, la medesima legge sanciva l’obbligo di permanenza triennale nell’ambito territoriale di titolarità e non prevedeva neanche la possibilità di richiedere assegnazione provvisoria.
Di fronte a tali condizioni molti docenti hanno scelto di non inoltrare domanda di assunzione per motivi personali e familiari, rimandando la propria stabilizzazione allo scorrimento delle GaE (Graduatorie ad Esaurimento) provinciali, che comunque sarebbero state esaurite entro tre anni dall’approvazione della Legge 107.
Il termine “deportati”, con il quale si definiscono i docenti immessi in ruolo fuori sede mediante il su citato piano straordinario, costituisce una mistificazione populistica e demagogica della realtà, considerati i caratteri del tutto volontario e facoltativo della domanda di partecipazione e l’obbligo di permanenza triennale nella sede di destinazione dei neoimmessi in ruolo. Ad oggi, nonostante l’attuazione del suddetto piano straordinario, le GaE non sono affatto esaurite, anche perché la mobilità straordinaria, prevista per i neoassunti, sul 100% dei posti disponibili, ha sottratto ai docenti delle GaE tantissimi posti destinati al ruolo, al punto tale che in circa la metà delle regioni italiane, tutte del Centro-Sud, le immissioni in ruolo sono state pari a zero; prima le conciliazioni e poi le assegnazioni provvisorie concesse dal cosiddetto emendamento Puglisi (legge n. 42 del 29 marzo 2016), con il quale si è temporaneamente derogato al blocco triennale della mobilità dei neoassunti, hanno ulteriormente penalizzato i docenti delle GaE, sottraendo loro anche i posti dell’organico di fatto o costringendoli ad accettare incarichi annuali, peraltro tardivi, sulle poche sedi disagiate rimanenti dopo le operazioni di assegnazione provvisoria; le assegnazioni provvisorie ed un’eventuale deroga al vincolo triennale per i neoassunti, contravvengono alle tre principali finalità del piano straordinario: stabilizzazione dei precari, contenimento della spesa pubblica e continuità didattica. Infatti, poiché i neoimmessi in ruolo non hanno raggiunto le sedi assegnate, in gran parte distribuite nel Nord Italia, pur conservandone la titolarità, le cattedre date finalmente a ruolo sono rimaste ancora una volta disponibili per le supplenze; la tardiva deroga al blocco triennale della mobilità, unitamente al continuo rifacimento delle GaE, dovuto a nuovi inserimenti per via giudiziaria, hanno compromesso gravemente l’avvio del corrente anno scolastico: ancora agli inizi di dicembre molte cattedre restavano scoperte, soprattutto nel Nord Italia, donde l’impossibilità di convocare consigli di classe e collegi docenti e l’abuso di ricorso ai docenti cosiddetti “potenziatori” per supplenze superori a dieci giorni (in violazione del comma 85 della stessa legge 107); le scuole funzionavano ad orario ridotto; alcuni programmi non erano ancora stati iniziati; ogni classe cambiava più di due docenti per materia.
Pertanto con l’accordo del 28/12/2016 tra le varie sigle sindacali e la Ministra all’Istruzione Università e Ricerca Valeria Fedeli ne viene fuori una regolamentazione equa per le nuove assunzioni per l’anno scolastico 2017/18 ripartendo il 60% alle nuove assunzioni, il 30% alla mobilità dei nuovi assunti e il 10% alla mobilità professionale del personale già di ruolo ante 2015. Ricordiamo ai “nastrini rossi” che, per l’anno scolastico in corso, vale a dire 2016/17, non ci sono state nuove assunzioni perché tutti i posti disponibili sono stati utilizzati attraverso l’emendamento "truffa", sopracitato, per ottenere le assegnazioni provvisorie in modo da non prendere servizio nelle sedi destinati dal piano straordinario delle assunzioni 2015.
Tweet |