Il piccolo capolavoro di Rosaria Cretì
Cercavo una parola per descrivere il primo singolo di Rosaria Cretì, giovane e talentuosa galatinese, che è riuscita a dare vita a un piccolo capolavoro del quale si è occupata di curare sound e sceneggiatura, e nella mia testa si è formato un turbinio di termini che sembravano tutti talmente giusti e calzanti che è divenuto quasi impossibile sceglierne uno solamente. Nostalgia. Rassegnazione. Tormento. Impotenza. Perdita. Poi ho letto la didascalia con cui l’autrice stessa ha deciso di accompagnare il brano, nella quale affermava di voler trasmettere l’importanza dei rapporti umani e ho capito che non mi sarebbe mai venuto in mente un termine che calzasse più di quello.
Sono umani i volti, la luce, le inquadrature. È umana la casa come le espressioni di Lisio Ferri, Maria Martines e gli altri interpreti, tutti nostrani. È umana la musica, e non umana come quella romantica, magari cantata, in una maniera facile e quasi prevedibile; umana, piuttosto, perché trasmette il senso di impotenza e di abbandono, di solitudine e allo stesso tempo di dolci ricordi che mai permetteranno di sentirsi soli; talmente umana che mette voglia di ballare e non, come siamo abituati, per divertirsi, piuttosto per sfogarsi, per urlare senza urlare, come si fa con una corsa sfrenata, simile a quella di cui non può fare a meno il protagonista del video, sullo sfondo di una Galatina notturna, bella e malinconica anche lei, umana come non ci siamo mai accorti che fosse. È quanto mai umano l’intervento della tromba che spinge i battiti ad andare sempre più veloce, sino a rimanere senza fiato. Quando musica e immagini si uniscono e riescono ad abbracciarsi, combaciare e quasi fondersi come succede in questo caso, sarebbe meglio lasciar parlare loro e non aggiungere altro ma io, come qualcuno avrà sicuramente notato, ho questa deformazione che mi obbliga a tentare di tradurre in parole qualsiasi cosa.
Chiedo venia se non sono riuscita a farne a meno anche stavolta, di certo non era necessario. Perciò dimenticate tutto quello che avete letto: ascoltate, guardate e lasciatevi rapire. Buona la prima e ad maiora semper, Rosy!
https://youtu.be/2YdC0A2fapg
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