"Il Pd ricordi che la Provincia ha vietato alla Colacem di bruciare il Cdr"
"Con strumentale insistenza il Presidente del Gruppo Consiliare del PD -scrive Biagio Ciardo, capogruppo Pdl alla Provincia di Lecce- continua ad imputare all’Amministrazione Provinciale la responsabilità della mancata realizzazione del progetto sul campionamento in continuo dei microinquinanti presso gli impianti industriali della provincia. Al collega Durante ricordo come più volte (da ultimo nella Commissione Consiliare del 12/06) l’Amministrazione Gabellone ha sollecitato le aziende ad installare al camino un sistema di campionamento delle diossine e degli altri microinquinanti; laddove lo consentiva la legge, alle stesse aziende è stato imposto questo percorso nell’ambito delle procedure autorizzative in corso (per esempio alla “Ruggeri Service” di Muro Leccese)".
"In altri casi, dove la legge non obbliga l’istallazione di questa strumentazione, la Provincia di Lecce -precisa Ciardo- ha stabilito di utilizzare i fondi del piano triennale per l’ambiente per l’acquisto di un campionatore mobile rilevatore delle diossine e degli altri microinquinanti organici (IPA, PCB, furani), da installare per un periodo limitato e in campagne specifiche di almeno un mese intero presso le aziende considerate maggiormente a rischio.
Secondo ARPA Puglia, però, che è il soggetto deputato all’effettuazione in concreto delle campagne di monitoraggio, il campionamento di così lunga durata avrebbe validità tutta da verificare, mentre la gestione e la manutenzione della sonda sarebbero assai difficoltose.
Intanto vi sono due aziende sul territorio (“Ruggeri Service S.p.A.” e “BioSud S.r.l.” che hanno già installato e attivato il campionatore in continuo al camino del proprio impianto, a seguito di prescrizione specificatamente contenuta nell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
Per quanto riguarda lo studio delle probabili fonti di inquinamento del territorio, dell’effetto sommatoria degli impianti e di altre criticità ambientali, la Provincia ha poi sottoscritto un protocollo d’intesa per la fondazione e l’avvio della REPOL (Rete Prevenzione Oncologica Leccese), lo scorso 23 aprile, con ARPA Puglia, ASL Lecce, INAIL, CNR, Università del Salento ed Assessorato alla Sanità della Regione Puglia".
"Tutto ciò detto -conclude l'esponente Pdl- mi sembra di poter affermare dati alla mano che la Provincia ha sempre svolto sino in fondo il suo compito e le sue funzioni istituzionali, sia nell’attività autorizzativa che in quella di controllo, non esitando mai a diniegare attività potenzialmente pericolose, come nel caso del “no” alla richiesta di co-incenerimento con il CDR avanzata dalla “COLACEM”, né ad inibire attività in difformità dalla legge che producano inquinamento o allarme per la salute pubblica".
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