Il lago di via Ugo Lisi, una nuova meta turistica?
Caro direttore, “chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia e non sa quel che trova”, dice un vecchio detto conosciuto, credo, in tutto il mondo. Ma nel nostro caso la strada nuova ha lo stesso volto di quella vecchia. Parliamo di via Ugo Lisi, fine o inizio, della nuova tangenziale galatinese – da questo lunedì aperta al transito, ma ancora buia, nonostante grandi e piccoli pali della luce, futura.
Il problema è sempre lo stesso: piove e sul curvone ecco emergere un grande lago. Quante auto abbiamo tirato fuori da quell’acqua e quante volte Protezione Civile o Vigili del Fuoco sono intervenuti! Colpa del terreno, diceva qualcuno. Con i nuovi lavori, pensavamo di aver risolto il problema e invece ecco che oggi, 3 settembre, dopo l’acquazzone pomeridiano, il lago ritorna.
Ora, le cose sono due: o facciamo diventare il lago meta turistica (guardate gli Alimini, quanto successo negli anni) oppure, una volta per tutte, si cerca di porre rimedio.
Basterebbero dei tombini. Parola magica che noi residenti suggeriamo all’amministrazione. Grazie per l’attenzione.
Gentile Gloria, magari sotto ai tombini è bene che ci sia una condotta adeguata. Occorre, poi, che le caditoie della medesima vengano tenute pulite altrimenti può succedere, come è accaduto in via Brindisi e in via Arezzo ieri alle ore 16:30, che le strade (e di conseguenza le case) si allaghino nonostante i lavori fatti.
L'idea del Lago Ugo Lisi non è male. Potrebbe diventare meta dei fenicotteri rosa, proprio come alle Cesine, oppure vi si potrebbero allevare i cefali come ai Laghi Alimini. Un caro saluto. (d.v.)
Tweet |