Il diploma a 221 dottori di ricerca

Si è svolta ieri mattina, presso il Centro congressi del Complesso Ecotekne (via per Monteroni, Lecce), la cerimonia di consegna dei diplomi di dottorato ai 221 “dottori di ricerca” che hanno conseguito il titolo all’Università del Salento negli anni solari 2014 e 2015. È intervenuto il professor Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con una lectio magistralis su “La luce e la misura del tempo”, che ha voluto dedicare al grande matematico salentino Ennio De Giorgi. A De Giorgi, che è stato professore di Inguscio alla Normale di Pisa, è tra l’altro intitolato il Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Ateneo.     
«In tempi in cui, a livello nazionale, si vogliono “riformare” i corsi di dottorato pensando a caratterizzazioni come “innovativo”, “internazionale”, “industriale”», ha detto il Rettore Vincenzo Zara aprendo la cerimonia, «servirebbe forse una moratoria sugli aggettivi da utilizzare. Un dottorato di ricerca è, in sé, un percorso innovativo con apertura internazionale, capace di applicazioni anche a livello industriale. È quindi importante che il mondo delle istituzioni, delle imprese e del lavoro in generale comprendano il valore innovativo intrinseco del titolo di dottore di ricerca. L’innovazione e lo sviluppo, in tutti i settori, passano attraverso un approccio culturale di cui troppo spesso si ha timore: quello dato dalla capacità critica del metodo scientifico, proprio il patrimonio che caratterizza coloro che conseguono il titolo di dottore di ricerca. Il mio augurio per tutti voi che oggi ricevete il diploma è che si arrivi alla giusta valorizzazione del vostro percorso. Da parte mia, e posso dire della CRUI, c’è l’impegno a lavorare in questa direzione».
«L’Università del Salento ha deciso, sin dal 29mo ciclo, di fare il massimo sforzo per sostenere i dottorati, dedicando quasi tutto il Fondo Unico per la Ricerca per borse di dottorato e per assegni di ricerca post-dottorato, e quasi azzerando i fondi per i Dipartimenti», ha ricordato nel suo intervento il professor Antonio Leaci, Direttore della Scuola di Dottorato dell’Ateneo, «Per questo impegno occorre ringraziare il Magnifico Rettore, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione. D’altra parte l’esistenza dei corsi di dottorato è essenziale in un’Università: essi offrono agli studenti più motivati e capaci una grande opportunità di crescita culturale e quindi sociale, stimolano i docenti a un grande impegno per erogare corsi avanzati, per sviluppare contatti internazionali, per incrementare l’attività di ricerca da proporre anche ai dottorandi. Il vero punto critico è la disponibilità di fondi. Le scelte dell’Ateneo salentino sono state di effettuare il massimo sforzo economico compatibile con le risorse disponibili e di agire con grande “spirito di squadra”. Fondamentali sono stati poi l’intervento e il sostegno degli Enti esterni: alcuni istituti del CNR presenti a Lecce, l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Fondo Sostegno Giovani del MIUR, i colleghi che hanno impegnato i fondi di progetto, ottenuti risultando vincitori in bandi competitivi su fondi europei e alcune industrie con cui sono state stipulate apposite convenzioni. Per quest’anno siamo riusciti ad attivare il 32mo ciclo, per l’anno prossimo speriamo in qualcosa di più».
Per l’Anno Accademico 2016/2017, l’Università del Salento ha ottenuto dal MIUR l’accreditamento di 11 corsi di dottorato, di cui due internazionali. I posti messi a bando sono 79, di cui 40 con borse di studio coperte con fondi interni e 22 finanziate da Enti pubblici o privati di ricerca o da progetti di ricerca su fondi comunitari. Per presentare la domanda di partecipazione c’è tempo fino al 20 luglio. L’accesso è stato completamente informatizzato: la domanda potrà essere prodotta interamente ed esclusivamente per via informatica utilizzando l’apposita procedura indicata nel bando, accessibile su https://www.unisalento.it/web/guest/concorsi/-/bandi/view/63714747. Questo metodo consentirà notevoli risparmi di tempo e risorse per l’amministrazione, ma soprattutto per gli aspiranti dottorandi. Intanto sono in consegna 243 “badge” ai dottorandi in corso (cicli 29mo, 30mo e 31mo): un semplice strumento che consentirà loro, tra l’altro, di recarsi all’estero senza dover esibire costosi certificati agli Enti che li richiedono per l’accesso alle biblioteche e alle varie strutture di ricerca.

 

Venerdì, 8 Luglio, 2016 - 00:05

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