Il decreto Ronchi vale anche a Galatina? Le strane risposte della Csa e del Comune

A che serve l'Ispettore ambientale? Si è accorto della discarica in via Adda?

Gentile direttore, scrivo questa lettera per esprimere il mio assoluto disappunto come cittadina e come operatrice commerciale per l’attuale gestione della raccolta dei rifiuti nel nostro Comune.
Sappiamo quanto precaria e difficile è da tempo questa materia a Galatina, ma con profondo dispiacere devo osservare che nessun miglioramento si è avuto negli ultimi mesi, cioè da quando si
è insediata la nuova amministrazione comunale, che in campagna elettorale aveva promesso nuovi metodi di lavoro in materia ambientale. L’iniziativa dell’Ispettore Ambientale è palesemente fallita senza alcun beneficio per la città. Spesso i cittadini, chiamati a collaborare, hanno sollecitato la nuova figura ambientale ad intervenire in situazioni di degrado urbano, senza ottenere risposte adeguate. Ma la mia indignazione si è esasperata da pochi giorni e cioè da quando, in seguito all’apertura di un laboratorio artigianale, ho avviato le pratiche di inizio attività presso l’Ufficio tributi del
Comune, per ottemperare al pagamento della Tarsu.
Da cittadina attenta all’ambiente, che pratica la raccolta differenziata dei rifiuti e che crede nella necessità di migliorare l’attuale servizio di raccolta
per riqualificare il nostro paese, per gestire al meglio la risorsa “rifiuto” e per tutelare la salute pubblica, ho chiesto informazioni sulla possibilità di avere una deduzione dalla mia tariffa, se avessi
provveduto alla raccolta differenziata di carta e cartone, così come previsto dal Decreto Ronchi. Da quel momento è cominciato un balletto di notizie che, nella più assoluta confusione e con
inqualificabile pressapochismo, mi sono state date da diverse fonti. Tutte attendibili perché provenienti da persone preposte a dare delucidazioni ai cittadini, ma palesemente contraddittorie.
L’ultima versione, datami oggi 14 gennaio, è stata quella di un impiegato che mi ha informato in merito alla raccolta in modo molto “originale”:
- Non possono stipularsi contratti per la raccolta della carta con aziende esterne alla nostra;
- La plastica si può solo consegnare mediante l’utilizzo dei contenitori individuali dati su richiesta;
- L’indifferenziato e l’umido vanno posti nei cassonetti.
E quando con grave disappunto ho affermato che nella zona in cui è ubicata la mia attività non ci sono più ormai da tempo i cassonetti, con molta disinvoltura mi ha risposto:
- Allora metta il sacchetto fuori davanti la sua porta, qualcuno lo prenderà!
VERGOGNA!
Da cittadina non posso credere che nel secondo paese in provincia di Lecce per numero di abitanti, nell’ombelico del Salento, si possa operare in questo malo modo la gestione dei rifiuti, con assoluta
mancanza di informazione, senza preoccuparsi di stabilire programmi finalizzati alla prevenzione e alla riduzione, così come ormai stabilito da tutte le norme in materia.
Continuerò nella ricerca della verità, non la verità assoluta, ma la verità di chi vuole rispettare l’ambiente, rispettare le norme e non sentirsi fuori dal mondo.

Gentile Francesca, le sue accuse sono serie e meritano una risposta tecnica da parte della Csa (la attendiamo, quindi, dal presidente Domenico Palmieri) ma soprattutto una politica (che Roberta Forte, assessore all'ambiente, non vorrà farci mancare). L'ispettore ambientale, purtroppo, non ha alcun potere. Si limita a segnalare all'Ufficio ambiente le discariche abusive. A tal proposito approfitto per allertarlo sul cumulo di rifiuti in fotografia che si trova in via Adda. Come potrà notare c'è anche del cemento-amianto. (d.v.)

Mercoledì, 16 Gennaio, 2013 - 00:07

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