Il cielo del cielo
Amavo guardare il cielo, non era mai uguale, e per questo camminavo quasi sempre col naso in su. Mi chiedevo continuamente: com’è il cielo del cielo la sua luce, i suoi colori. Non riuscendo a darmi una risposta, chiesi un po’ in giro. – Al di là del cielo c’è Dio – mi rispose una insegnante, - C’è l’America - mi disse mio padre. Ed io non convinto, continuai a chiedere, continuai a cercare. Mi capitò un amico un po’ più grandicello, di lui mi sarei fidato: “ - Il cielo del cielo, ha i colori del tramonto – mi disse – un rosso pallido, un fucsia intenso, un giallo limone, un arancio sbiadito. Assomiglia a un quadro dipinto su tela e poi fissato nell’atmosfera. Il cielo del cielo è una sensazione, la fine logica di un’opinione o per concludere più semplicemente, il cielo del cielo è inesistente. “ Mi era molto piaciuta l’articolazione poetica della risposta, un po’ meno il finale per cui, pur essendo il mio migliore amico, non per questo mi convinse. Ero troppo sicuro, per questo continuai la mia ricerca. Fu nelle ultime pagine del diario scolastico di prima media che finalmente scrissi:
C’è un passaggio nel cielo, la sera,
tra la luna e una stella straniera,
è da lì che si scorge quel velo,
di un romantico “cielo del cielo”.
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