I simulacri dei Santi Pietro e Paolo avanzano applauditi fra luminarie e 'barracche'

La statua di San Paolo, portata a spalla dai ‘massari’ di Collemeto e Santa Barbara, appare sul portone centrale della Chiesa Madre ed in piazza scoppia l’applauso mentre le trombe sulla cassa armonica intonano la marcia trionfale dell’Aida. Iniziano così i festeggiamenti dei Santi Patroni di Galatina. Il mezzo busto di San Pietro, prezioso reliquario donato alla città, nel XVII secolo, dal vescovo Lorenzo Mongiò, luccica ancora all’interno della Matrice quando un altro più fragoroso battimani si leva dalla folla che, più numerosa del solito, si accalca sotto il sagrato. Le campane suonano a festa e gli ottoni si fanno ancora più squillanti.
Le confraternite sfilano sotto le luminarie illuminate e la processione si avvia. La banda si colloca fra i due simulacri dei santi. Don Aldo Santoro e don Antonio Santoro preceduti dai confratelli ed accompagnati da un folto stuolo di seminaristi e ministranti guidano il corteo ed invitano alla preghiera.
Il sindaco Marcello Amante, con la fascia tricolore ad un anno esatto dall’insediamento, segue le statue avendo a fianco Raimondo Valente, presidente del Consiglio Comunale oltre ad assessori e consiglieri di maggioranza e minoranza. Sono presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine.
Le telecamere della Rai riprendono le scene che manderanno in onda nel pomeriggio di oggi, nel corso della trasmissione ‘La vita in diretta’. I fotografi professionisti e dilettanti sono quasi una folla. Qualcuno, segno dei tempi, riprende con il cellulare e manda il video in diretta sul suo canale Facebook.
Alice Valente, giovane madonnara galatinese che, con i suoi gessetti, ha conquistato le piazze di mezza Europa, ha appena iniziato a rappresentare, accanto alla 'Pupa', i due Patroni. Una bimba si ferma ad ammirarla e non vuole più andarsene.
La processione sfila fra le 'barracche' in piazza Alighieri e si dirige verso via Turati. Farà un lungo giro verso via Soleto per poi risalire da via Corigliano e raggiunta via Pozzolini ritornare da corso Porta Luce.
La copeta è in cottura. La vera schipece di Gallipoli gialleggia in via Principe di Piemonte. Le piante grasse sono al solito posto. Pizzelle e spumoni raggiungono i tavolini dei bar già occupati da turisti e paesani.
Il primo dei tre giorni di festa si avvia a consumarsi in attesa che le finte tarantate facciano rivivere l’ancestrale rito della ‘Terra del rimorso’ e le ronde si impossessino dei basoli fino allo sfinimento. Un altro anno è passato.

Il VIDEO della partenza della processione

Venerdì, 29 Giugno, 2018 - 00:07

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