"I pontili galleggianti non dovranno essere smontati", il Tar dà ragione al Comune di Otranto
Con ordinanza depositata oggi, il TAR Lecce (pres. Moro, a latere Palmieri e Bonetto) ha accolto l’istanza di sospensiva proposta dal Comune di Otranto avverso il rigetto da parte della Soprintendenza di Lecce dell’istanza con cui il Comune di Otranto ha chiesto la revisione della prescrizione di smontaggio stagionale dei pontili galleggianti installati nella baia portuale in prossimità dell’antico Bastione dei Pelasgi. Una prima istanza di variante in tali termini era già stata respinta dalla Soprintendenza nel 2014, prima del montaggio delle strutture, sul presupposto che l’intervento proposto in variante “si configurerebbe quale opera stabile non avente i requisiti di reversibilità e stagionalità già valutati e ritenuti i soli idonei e compatibili con il contesto interessato […] e, pertanto, comporterebbe l’alterazione permanente dell’integrità visiva e della cornice ambientale dei beni tutelati”.
Senonché, approssimandosi la scadenza semestrale per il previsto smontaggio stagionale, l’amministrazione comunale aveva compiuto un’analisi in merito alle conseguenze negative che le operazioni di smontaggio periodico avrebbero comportato, accompagnando l’istanza di revisione con una serie di allegati (Relazione tecnica descrittiva; Planimetria generale; Relazione paesaggistica; Documentazione fotografica dello stato dei luoghi e di strutture simili di altri porti turistici) per dimostrare i danni ben maggiori che la creazione di un cantiere semi-permanente di montaggio-smontaggio semestrale all’interno della baia avrebbe creato sul paesaggio, in termini di rumori, presenza antropica e di attrezzature, fauna, intorbidimento delle acque, ecc.; per non dire dell’impossibilità tecnica di trasportare e stoccare al di fuori del porto strutture del peso e delle dimensioni dei pontili galleggianti e dello spropositato costo di circa 800 mila euro da sostenere ogni anno per le relative operazioni.
La Soprintendenza aveva però respinto l’istanza di revisione, sostenendo che i rilievi sollevati dal Comune non facessero emergere “ragioni per riesaminare la questione e, pertanto, con la presente conferma la condizione di stagionalità estiva (massimo sei mesi) dei pontili galleggianti per le motivazioni già espresse”.
Ora il Tar ha dato ragione al Comune, sul presupposto che dal ricorso “sembra emergere la sussistenza, in caso di periodico smontaggio e rimontaggio della struttura, di danni alla sicurezza pubblica, all’ambiente e al paesaggio circostante (in punto di rischi della collettività conseguenti alle frequenti operazioni di montaggio/smontaggio delle strutture; di intorbidimento delle acque interessate dai lavori di montaggio/smontaggio; di impatto negativo derivante dallo stazionamento di un cantiere semi-permanente di montaggio/smontaggio; di costi economici per la collettività, da sostenersi annualmente), senza che i profili di criticità evidenziati dal Comune di Otranto siano stati posti a fondamento di un’analisi comparata di costi/benefici da parte dell’Amministrazione”; a ciò aggiungendosi il danno grave ed irreparabile “insito nelle ovvie ricadute negative, in punto di sicurezza e di tutela del paesaggio, derivanti dallo smontaggio delle strutture”.
Da cui la concessione della sospensiva al Comune, con fissazione dell’udienza di discussione del merito per il maggio prossimo.
Le ragioni del Comune dinanzi al Tar sono state patrocinate con successo dagli avvocati Fritz Massa e Mauro Finocchito.
Il Sindaco Luciano Cariddi si dichiara soddisfatto per il non facile lavoro svolto dai legali difensori nel dimostrare le ragioni rappresentate dal Comune circa l’impossibilità di adempiere ad una prescrizione tanto assurda, quanto pericolosa, per il danno economico che comporterebbe al bilancio pubblico e per i sacrifici ambientali che le imposte operazioni di smontaggio-rimontaggio ogni anno comporterebbero. Il Sindaco, pur felice della vittoria in questa prima battaglia al Tar, si dichiara tuttavia rammaricato per il fatto di dover essere ogni volta costretto a far valere nelle aule giudiziarie ciò che dovrebbe risolversi invece con il buon senso. La speranza – continua il Sindaco Cariddi – è che quest’ennesima battaglia persa da parte della Soprintendenza faccia rivedere da parte di qualcuno in quegli uffici le posizioni sempre e comunque contrarie nelle vicende che riguardano la nostra città.
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