I palombari distruggono una bomba d’aereo da 500 libbre sul litorale di San Vito

Dal 27 al 31 Luglio 2020 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Taranto, sono intervenuti sul litorale di San Vito (TA) per condurre una delicata operazione subacquea tesa a rimuovere e distruggere una bomba d’aereo da 500 libbre, due proiettili di medio calibro da 80 mm e 1 spoletta di prossimità, tutte risalenti alla seconda guerra mondiale.
L’attività di bonifica è stata richiesta dalla Prefettura di Taranto a seguito della segnalazione, da parte di un privato cittadino alla locale Capitaneria di Porto, sulla presenza in acqua di un grande manufatto, riconducibile ad un residuato bellico, nei pressi della diga dell’Arenile di San Vito ad una profondità a meno di 3 metri.
Gli ordigni esplosivi, delicatamente rimossi, sono stati rimorchiati a distanza fino a raggiungere una zona di sicurezza, individuata dalla competente Autorità Marittima, dove sono stati distrutti attraverso le consolidate procedute in uso al Gruppo Operativo Subacquei tese a preservare l’ecosistema marino.
È necessario ricordare che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei palombari di Comsubin al fine di rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare.

Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.
Chiunque dovesse imbattersi in oggetti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, non deve in alcun modo toccarli o manometterli, denunciandone il ritrovamento, il prima possibile, alle autorità di polizia competenti.
Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 72.000 ordigni esplosivi di origine bellica rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani.
Con una storia di 170 anni alle spalle, i Palombari del Comsubin rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità a mezzo ROV (veicoli filoguidati dalla superficie) oppure fino a 300 metri con intervento umano ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.
Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di COMSUBIN che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni secondo le rispettive competenze.

Sabato, 1 Agosto, 2020 - 00:04

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