I galatinesi morti nella Grande Guerra
L’Italia era entrata in guerra in un momento favorevole per l’Austria-Ungheria e la Germania, le quali, vittoriose nella battaglia di Gorlice (5 maggio 1915), erano decisamente passate alla riscossa sul fronte orientale, cioè contro Russia e Serbia. Di fronte alle incertezze dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano (dovute al ritardo della mobilitazione generale, alla scarsezza di armi e di munizioni, alla mancanza di un piano militare preparato con cura, all’inconsistenza dei servizi segreti ecc.) ed alle deficienze dei primi attacchi e contrattacchi delle nostre truppe, gli austriaci ebbero buon gioco ad occupare importanti posizioni, ritirandosi sul loro confine militare, generalmente in alto su montagne dominanti valli e pianure del Veneto e del Friuli, nelle quali correva il confine italiano del 1866.
A meno di un mese dall’inizio delle ostilità si giunse ad uno scontro durissimo, feroce, contrassegnato da battaglie sanguinose che segnarono piccoli e spesso insignificanti passi avanti del nostro esercito, costati la morte di diecine di migliaia di soldati.
Dal 23 giugno al 7 luglio 1915 ebbe luogo la prima battaglia dell’Isonzo, quindi dal 18 luglio al 3 agosto la seconda, dal 18 ottobre al 4 novembre la terza, dal 10 novembre al 2 dicembre la quarta. Con queste battaglie vennero raggiunti obiettivi del tutto insoddisfacenti rispetto alle forze impiegate e alle vittime sacrificate negli scontri: gli Italiani avevano passato il fiume Isonzo ma non erano riusciti a raggiungere le teste di ponte di Gorizia e di Tolmino, tenute saldamente dal nemico. Le perdite erano state gravissime: 62.000 morti e 170.000 feriti al 30 novembre 1915. Svaniva, quindi, l’illusione della “guerra breve”, lasciando il posto ad un impressionante senso di scoramento o di odio verso chi aveva voluto la guerra e chi la gestiva.
Scoramento e odio che sarebbero aumentati nel secondo anno di guerra, il 1916, poiché gli Austriaci, passati all’offensiva, riconquistarono posizioni raggiunte a caro prezzo qualche mese prima dal nostro esercito, al quale inflissero gravi perdite anche durante la quinta battaglia dell’Isonzo sferrata senza successo da Cadorna l’11 marzo. Inoltre il 15 maggio 1916 gli stessi Austriaci misero in atto nel Trentino fra i fiumi Adige e Brenta la strafespedition (= spedizione punitiva), proprio nell’intento di punire l’Italia che, disdetta la “triplice alleanza”, si era unita alle potenze dell’ “intesa”.
L’azione, preparata con cura e condotta con ingenti forze, in un primo momento ebbe successo, infatti alcuni reparti austriaci giunsero fino ad Asiàgo e alla pianura veneta, minacciando da vicino Vicenza. Ma i cardini, su cui si saldava il fronte del Trentino con quello del Veneto, resistettero eroicamente, permettendo al Comando Italiano di passare alla controffensiva e di riconquistare, sia pure solo in parte, le posizioni perdute. Perciò il 16 giugno la spedizione punitiva fu sospesa dal generale Conrad, che l’aveva promossa. Il 25 dello stesso mese gli Austriaci cominciarono a ritirarsi dietro le loro ben preparate difese. Essi lasciavano Asiago ed altre città dell’Altopiano saccheggiate e bruciate e tra morti e feriti avevano perduto circa 50mila uomini, mentre le perdite italiane ammontavano alla spaventosa cifra di 147mila unità.
Fra le diecine di migliaia di soldati italiani morti in combattimento dal 24 maggio 1915 al 30 giugno 1916, c’erano i seguenti n. 58 (cinquantotto) galatinesi, per ognuno dei quali Ruggero Rizzelli nella sua opera “GALATINA per la IV ITALIA, Tipografia Gizzi – Galatina, 1921” ha fornito i dati anagrafici insieme al luogo e alla data di morte.
1)Soldato nel 29° Fanteria Tundo Andrea, nato il 24.04.1889, celibe, morto a S. Martino del Carso il 30.06.1915. 2) Sergente Maggiore nel 47° Fanteria De Vito Giuseppe, nato il 26.03.1890, coniugato, morto a Bosco Castelnuovo il 05.07.1915. 3) Soldato del 47° Fanteria Tundo Salvatore, nato il 06.08.1890, celibe, morto a Sagrado il 05.07.1915. 4) Caporale nel 16° Fanteria Perrone Gaetano, nato a Noha il 06.10.1895, celibe, morto sul Campo il 18.07.1915. 5) Caporal Maggiore nel 6° fanteria Sabella Vito, nato 15.09.1892, celibe, morto a Tecut (Libia) il 09.07.1915. 6) Carabiniere mobilitato Della Giorgia Domenico, nato il 09.07.1888, celibe, morto a Monte Podgora il 19.07. 1915. 7 Soldato nel 47° Fanteria Duma Pietro, nato il 08.09.1890, celibe, morto a Bosco Cappuccio il 20.07.1915. 8) Sergente Maggiore nel 10° Fanteria Capani Antonio, nato il 27 maggio 1888, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 64 il 21.07.1915. 9) Sergente Maggiore nel 27° Fanteria Mollona Giuseppe, nato il 10.03.1891, celibe, morto alle pendici del Podgora il 23.07.1915. 10) Soldato nel 47° Fanteria Scrimieri Maurizio, celibe, n. il 21.04.1888 - m. il 26.07.1915 sul Campo. 11) Sotto Tenente nel 139° Fanteria Villani Gaetano, nato 13.06.1896, celibe, morto sul Monte S. Michele il 26.07.1915. 12) Soldato nel 140° Fanteria Tundo Pietro, nato 23.05.1888, coniugato, morto sul Monte S. Michele il 26.07.1915. 13) Soldato nel 47° Fanteria Marra Antonio, nato il, 25.09.1888,celibe, morto sul Monte S. Michele il 26.07.1915. 14) Sergente nel 140 Fanteria Tabella Pietro, nato il 13.08.1886,coniugato, morto sul Monte S. Michele il 26.07.1915. 15) Soldato nel 142° Fanteria Castrioto Luigi, nato il 13.08.1886, celibe, morto a Castelnuovo il 26.07.1915. 16) Soldato nei Bersaglieri Bandello Pietro, nato il 27.01.1890, celibe, morto a Mesole il 05.08.1915. 17) Soldato nel 162° Fanteria Vallone Liborio, nato il 19.11.1894, celibe, morto a Bosco Varagno il 25.08.1915. 18) Soldato nel 140° Fanteria Palmieri Giuseppe, nato il 18.06.1991, celibe, morto a Bosc0 Cappuccio il 06.09.1915. 19) Soldato nel 145° Fanteria Nisi Pietro, nato il 07.06.1895, celibe, morto nell’Ospedale da Campo della C.R.I. il 15 settembre 1915. 20) Soldato del 2° Bersaglieri Romano Giuseppe, nato a Collemeto il 28.02.1889, celibe, morto a Prà di Bertoldi il 26.09.1915. 21) Soldato nel 146° Fanteria Mele Luigi, nato il 22.06.1894, celibe, morto a Strua di Pontaro il 12.10.1915. 22) Sotto Tenente nel 63° Fanteria Congedo Pantaleo, nato il 22.04.1895, celibe, morto a S. Pietro all’Isonzo il12.10.1915. 23) Soldato nel 140° Fanteria Tundo Salvatore, nato il 15.10.1888, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n.98 il 22.10.1915. 24) Soldato nel 39° Fanteria Duma Natale, nato il 02.01.1895, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 9 il 22.10.1915. 25) Soldato nel 63° Fanteria Mele Salvatore, nato l’08.071893, celibe, morto a Collina di Oderzo il 23.10.1915. 26) Soldato del 10° Fanteria Margiotta Paolino, nato il 29.06.1888, coniugato, morto a S. Martino il 24.10.1915. 27) Soldato nel 64° Fanteria Chirivì Salvatore, nato il 20.02.1894, celibe, morto ad Altissimo del Carso il 30.10.1915. 28) Soldato nel 64° Fanteria Guido Michele, nato a Noha il 29 maggio 1888, celibe, morto a S. Pietro all’Isonzo il 29.10.1915. 29) Soldato nel 112 Fanteria Carratta Antonio, nato il 29 gennaio 1891, celibe, morto a Sagrado il 02.11.1915. 30) Capitano nel 2° Bersaglieri Ferrarese Giuseppe, nato il 20 maggio 1886, celibe, morto a Sella di S. Martino del Carso il 02.11.1915. 31) Soldato nel 139° Fanteria Caputo Nicola, nato il 04.05.1893, celibe, morto a Monte Cappuccio il 07.11.1915. 32) Soldato nel 123° Fanteria Ciccardi Paolo, nato il 3 luglio 1894, celibe, morto alla Sezione di Sanità 21.11.1915. 33) Soldato nel 67° Fanteria Zante Romolo, nato il 06.06.1893, celibe, morto a Monte S. Michele il 25.11.1915. 34) Caporale nel 12° Bersaglieri Antonaci Pompilio, nato il 30 gennaio 1891, celibe, morto a Conca di Plezzo il 26.11.1915. 35) Soldato nel 76° Fanteria Duma Santo, nato il 23.03.1895, celibe, morto a Ronchi il 02.01.1916. 36) Soldato nel 3° artiglieria Arcudi Angelo, nato il 02 ottobre 1888, coniugato, morto nell’Ospedale da Campo n. 45 il 10.01.1916. 37) Caporale nel 154° Diso Luigi, nato il 13 giugno 1895, celibe, morto a Valle Pennica il 17 gennaio 1916. 38) Soldato nel 19° Fanteria Mele Biagio, nato il 23.01.1889,coniugato, morto nell’Ospedale Militare di Ravenna il 28.01.1916. 39) Sergente nel 5° Fanteria De Lorenzis Pietro, nato il 10.09.1892, celibe, morto nelle Trincee di Ranville il 20.03.1916. 40) Soldato nel 219° Fanteria Marra Pietro, nato il 07.04. 1891, celibe, morto a Soglie di Campiglio il 23.05.1916. 41) Soldato nel 218° Fanteria Luceri Paolo, nato il 07.12.1896, celibe, morto sul Campo il 26.05.1916. 42) Caporale nel 213° Fanteria Mele Pietro, nato il 03.05.1896, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 96 il 29.05.1916. 43) Soldato nel 218° Fanteria Rizzo Pietro, nato il 21.08. 1896, celibe, morto a Valle dei Signori il 30.05.1916. 44) Soldato nel 19° Fanteria Mele Giuseppe, nato il 20.02.1889, coniugato, morto a Sagrado il 12.06.1916. 45) Soldato del 6° Fanteria Giannini Salvatore, nato il 29.09.1896, celibe, morto a Conca di Plezzo il 17 giugno 1916. 46) Soldato nel 72° Fanteria Valente Luigi, nato il 20.05.1895, celibe, morto sul Campo il 18.06.1916. 47) Sotto Tenente nel 139° Fanteria Tondi Tommaso, nato a Noha l’ 08.04.1896, celibe, morto a Valle delle Mandrille il 20.06.1916. 48) Soldato nel 64° Fanteria Lauria Carmine, nato il 15.07.1895, celibe, morto a Monte Sfin il 23.06.1916. 49) Soldato nel 64°Fanteria Congedo Enrico, nato l’ 11.01.1892, celibe, morto a Monte Sfin il 23.06.1916. 50) Soldato del 64° Fanteria Rossetti Nicola, nato il 02.02.1896, celibe, morto a Monte Sfin il 23.06.1916. 51) Soldato nell’85° Fanteria Notaro Paolo, nato il 29.12.1896, celibe, morto a Monte Pasubio il 28.06.1916. 52) Soldato nel 15° Fanteria Blago Ettore, nato il 25.02.1896, celibe, morto a Schio il 28.06.1916. 53) Soldato nel 10° Fanteria Perrone Salvatore, nato a Collemeto il_ _, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 239 il 29 giugno 1916. 54) Soldato nel 10 Fanteria Masciullo Pasquale, nato il 24.04.1887, coniugato, morto a Monte Cappuccio il 29.06.1916. 55) Soldato nel 19° Fanteria Rigliaco Fedele, nato il 03.01.1883, coniugato, morto a Monte S. Michele il 29.06.1916. 56) Caporal Maggiore nel 30° Fanteria Marra Giuseppe, nato il 07.10.1895, celibe, morto a Monte S. Martino il 29.06.1916. 57) Caporal Maggiore nel 10° Fanteria Giurgola Giovanni, nato il 27.07.1889, celibe, morto Monte Cappuccio 29.06.1916. 58) Soldato nel 219° Fanteria Vincenti Giuseppe, nato il 27.10.1893, celibe, morto alle Soglie di Campiglio, il 30.06.1916.
Da quanto sopra esposto per ognuno dei 58 caduti si evince quanto segue:
- ben 52 facevano parte di reggimenti di Fanteria, mentre 3 erano bersaglieri, 1 era carabiniere e un altro artigliere;
- erano tutti al di sotto dei trent’anni, infatti il n.1 dell’elenco, soldato Tundo Andrea, e il n.30, capitano Giuseppe Ferrarese, che erano i più anziani, avevano ventinove anni; il n. 4, Perrone Gaetano, e il n. 11, Villani Gaetano, entrambi col grado di sotto tenente, erano diciannovenni; i ventenni erano dodici, tra cui il sotto tenente Congedo Pantaleo, mentre tutti gli altri avevano un età compresa tra i 22 e i 27 anni;
- solo otto erano coniugati senza figli, mentre cinquanta erano celibi;
- Tundo Andrea, De Vito Giuseppe e Perrone Gaetano sarebbero caduti nella I battaglia dell’Isonzo; Della Giorgia Domenico, Duma Pietro, Capani Antonio, Mollona Giuseppe, Scrimieri Maurizio, Villani Gaetano, Tundo Pietro, Marra Antonio, Tabella Pietro e Castrioto Luigi sarebbero morti combattendo nella II battaglia dell’Isonzo; Congedo Pantaleo, Tundo Salvatore, Duma Natale, Mele Salvatore, Margiotta Paolino, Chirivì Salvatore, Guido Michele, Carratta Antonio e Ferrarese Giuseppe avrebbero perduto la vita nella III battaglia dell’Isonzo, mentre Caputo Nicola, Ciccardi Paolo e Zante Romolo sarebbero caduti durante la IV battaglia dell’Isonzo;
- ben quindici militari galatinesi morirono tra il 12 e il 30 giugno 1916, prevalentemente sull’Altopiano dei Sette Comuni (o di Asiago), dove aveva avuto luogo la “spedizione punitiva” effettuata dagli Austriaci, in particolare nella sola giornata del 29 giugno i caduti furono cinque.
Lo stillicidio di notizie di morte provocava immenso dolore alle famiglie dei caduti nonché turbamento e lo sconforto sia a coloro che avevano congiunti in guerra che nell’intera comunità galatinese. Dolore e sconforto che il sindaco Vito Vallone e i suoi collaboratori cercavano di alleviare con tutti i mezzi a loro disposizione.
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