Hanno inizio oggi a Galatina le 'Quaranta ore'

Comincia, oggi a Galatina, nella Chiesa dell'Addolorata, la pia pratica delle 'Quaranta ore' (in allegato il calendario). L’uso di esporre il SS. Sacramento all’adorazione dei fedeli per quaranta ore continue al fine di propiziarsi l’intervento del Signore, specie in tempi di calamità e guerre, avvenne per la prima volta nel 1527 presso la chiesa del S. Sepolcro a Milano. Fu per iniziativa dell’agostiniano Antonio Bellotti di Ravenna (†1528), che istituì anche la scuola del Santo Sepolcro legata a tale scopo, avviando l’uso di ripetere le Quarant’Ore anche fuori la Settimana Santa. Il papa Paolo III, mediante la richiesta del vicario generale di Milano fatta a nome del governatore e del popolo milanese, approvò questa pratica con breve apostolico del 28 agosto 1537. I Cappuccini, a cui si unirono anche i Minoriti, furono ferventi propagatori dell’uso delle Quarant’Ore; altrettanto zelo fu espresso anche dai Gesuiti i quali diffusero quest’uso in tutta Europa e in Italia.
Urbano VIII con l’enciclica Aeternus rerum Conditor del 6 agosto del 1623, prescrisse a tutte le chiese del mondo la celebrazione delle Quarant’Ore. Nei secoli successivi vari papi si sono occupati di esse con molti documenti come l’Instructio di Paolo V nel 1606 e di Innocenzo XI nel 1681. “Per quanto riguarda la prassi, dall’indagine storica si rilevano due forme: un turno annuale ininterrotto d’adorazione di chiesa in chiesa, che si è affermata e mantenuta solo nelle grandi città; la forma sporadica, legata solo ad alcuni momenti dell’anno, fatta spesso senza l’adorazione notturna, che è quella più diffusa e in uso ancora oggi in molte comunità parrocchiali”.
Nei secoli XVII e XVIII questa seconda forma fu introdotta nei tre giorni precedenti il mercoledì delle Ceneri come funzione riparatrice da opporre alle intemperanze del carnevale, sostenuta e diffusa dai Gesuiti. Tale iniziativa fu intrapresa, per la prima volta, a Macerata nelle Marche nel 1556. A causa di una commedia giudicata sconveniente, che si voleva mettere in scena nel carnevale di quella città, due missionari gesuiti pensarono bene di opporvi l’esposizione del SS. Sacramento secondo la forma del Quarant’Ore, dandogli il carattere di espiazione e di penitenza. Questa iniziativa ebbe la meglio sulla commedia, e da allora tale uso rituale si diffuse.
Altro momento dell’anno dedicato alla celebrazione delle Quarant’Ore è l’inizio della Settimana Santa, legato tradizionalmente al precetto pasquale annuale, la cui collocazione temporale si ispira alla forma tradizionale più antica, sostenuta e diffusa dai Cappuccini. La prima memoria storica di un’adorazione, espressamente dedicata in questo senso, risale al tempo di Alessandro III (1159–1181) e viene raccontata da un cronista di Zara. Il Pontefice, recatosi a Venezia nella Quaresima dell’anno 1177 ad un convegno con l’imperatore Barbarossa, ricevette la visita dell’Arcivescovo di quella città, accompagnato da alcuni fedeli i quali gli chiesero di voler arricchire di indulgenze il devoto esercizio che essi intendevano compiere pregando per quaranta ore davanti al SS. Sacramento chiuso in un tabernacolo dal mattino del Giovedì al mezzogiorno del Sabato Santo.
Il Pontefice acconsentì alla richiesta permettendo che in tale circostanza il SS.mo Sacramento venisse esposto alla vista del popolo contro la consuetudine universale mantenuta fino ad allora, per la quale la sacra Ostia, anche nelle adorazioni solenni, non veniva mai esposta alla vista dei fedeli: consuetudine di cui rimane la testimonianza nella esposizione solenne del Giovedì Santo, comunemente chiamata “Il Sepolcro”. Le Quarant’Ore nel senso attuale risalgono, quindi, al secolo XVI. La pratica viene approvata con un Breve pontificio solo nel 1537, periodo in cui incombeva la minaccia turca e la diffusione dell’eresia protestante. Introdotta a Milano da G.B. Bellotti (1572), ebbe il primo ordinamento da S. Carlo Borromeo (1576). Ma  a Roma, già nel 1550, San Filippo Neri organizza un’esposizione delle Quarant’Ore la prima domenica di ogni mese nella chiesa di San Salvatore in Campo e in alcune Confraternite quali, Santa Caterina da Siena, Orazione e Morte, Trinità dei Pellegrini e Pietà dei Carcerati. (Continua sul sito http://www.adorazioneeucaristica.it/storia40ore.htm)

Giovedì, 27 Febbraio, 2014 - 00:04