Hanno inizio le quaranta ore di adorazione eucaristica

I significati biblici del numero quaranta. Quando le città cambiavano fisonomia in occasione della pia pratica

Avrà inizio giovedì 4 febbraio a Galatina la pia pratica delle Quaranta ore. A turno l'Eucaristia verrà esposta in quasi tutte le chiese cittadine per l'adorazione dei fedeli. Si comincerà, secondo la tradizione, dalla Chiesa dell'Addolorata e si andrà avanti fino al 20 marzo nel Santuario della Madonna della Luce secondo il calendario allegato.
"(...)Il significato della cerimonia si richiama al biblico numero quaranta ed è occasione di preghiera e di intercessione per pubbliche necessità. La simbologia del numero quaranta, nella tradizione delle Sacre Scritture, rappresenta un periodo di purificazione ed espiazione per condurre i fedeli al traguardo della salvezza.
Quaranta è il numero della tribolazione e della prova, della penitenza e del digiuno, della preghiera e della punizione; quaranta giorni e quaranta notti durò il Diluvio Universale e Mosè sostò quaranta giorni sul Monte Sinai in attesa ricevere la Legge (Esodo 24,38); il cammino nel deserto del profeta Elia (1 Re 19,8) e il periodo della penitenza nella città di Ninive (Gio, 3) durarono quaranta giorni; il viaggio nel deserto degli Ebrei durò quaranta anni; il periodo del digiuno di Nostro Signore Gesù, dopo il Battesimo, durò quaranta giorni ed in seguito  anche la Quaresima (tempo di Passione) della Chiesa; l’apparizione di Cristo ai suoi discepoli avvenne quaranta giorni dopo la Resurrezione; il corpo di Nostro Signore rimase nel Sepolcro per quaranta ore.
“Tra le manifestazioni del culto eucaristico – scrive E. Picucci su L’Osservatore Romano – restano ancora attuali le Quarantore, una volta così diffuse e così solenni da costituire un tempo di rinnovamento spirituale e sociale, di preghiera e di penitenza, di comunione tra il clero e il popolo, tra ricchi e poveri, tra superiori e sudditi. La storia dice che, durante i giorni della solenne esposizione, le città cambiavano fisionomia: i negozi chiudevano; i lavori dei campi erano sospesi; le barriere sociali cadevano e la fede rifioriva nel cuore della gente che imparava a pregare e a meditare. L’adorazione coinvolgeva tutte le categorie di persone che, giorno e notte, si avvicendavano in preghiera, spesso in modo inventivo e spontaneo, per quarantore davanti a Gesù Eucaristia”. Per tre giorni si stabiliva quasi una “tregua divina” affinché i violenti diventassero mansueti, i ladri restituissero il maltolto, i falsari diventassero onesti, i nemici si riconciliassero, la gioventù si innamorasse di Dio e i sacerdoti non si allontanassero dall’altare e dai confessionali. “E questo perché le Quarantore pian piano acquistarono lo stile, l’importanza e l’efficacia di una vera missione popolare, affidata a predicatori che le ritenevano un ottimo mezzo per preparare la predicazione più impegnativa, quella quaresimale, immancabile in tutte le chiese”. (da improntalaquila.org)

Lunedì, 1 Febbraio, 2016 - 00:05