Gli uomini delle forze dell'ordine e del soccorso pubblico chiedono ad Emiliano di essere sottoposti ai tamponi
SAP (Polizia di Stato), UNARMA (Carabinieri), CONAPO (Vigili del Fuoco), SAPPE (Penitenziaria) e SILF (Guardia di Finanza) Hanno inviato al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano la seguente lettera: "Presidente, un noto film titolava "il silenzio è d'oro", un altrettanto noto proverbio invece invita al silenzio quando le parole non avrebbero senso, vi è poi il famoso ossimoro sull'assordante silenzio. E potremmo, noi appartenenti alle forze dell'ordine e del soccorso pubblico, continuare con il ricordo del suono del "silenzio" che si levava, nelle nostre caserme, prima di dormire. Ogni silenzio ha, a quanto pare, un suo significato: come dobbiamo interpretare allora il suo di silenzio, Presidente Emiliano?
Il recente 23 marzo, fiduciosi nella sua sensibilità e nella sua autorità, Le avevamo chiesto di valutare l'attivazione di idonei protocolli per la salvaguardia della salute del personale che rappresentiamo, cioè quello delle forze dell'ordine e del soccorso pubblico, operante in prima linea e maggiormente esposto al contagio.
Ad oggi, Lei, non ci ha onorato di alcuna risposta! I dati statistici della regione Puglia, ricavati dai bollettini ufficiali, recitano che il numero dei casi positivi è in continuo aumento: fino ad oggi ben superiore a 3300 (tremilatrecento) e non si registra per il momento un'inversione di tendenza; vi è poi la non trascurabile percentuale quotidiana di decessi. Ed in questa impietosa statistica si registrano purtroppo anche numerosi casi di appartenenti alle forze dell'ordine e del soccorso pubblico.
I dati proseguono poi con l'indicazione che dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati oltre 38.000 test. Ci chiediamo: a chi sono stati effettuati questi test? Possibile, Presidente Emiliano, che altre Regioni come la Campania, l'Umbria, il Lazio, la Toscana, l'Emilia Romagna il Veneto, abbiano deliberato - responsabilmente ed in perfetta autonomia - l'applicazione di tali test agli operatori della sicurezza impegnati in prima linea, ed in Puglia neppure uno? È davvero così difficile? non si starà aspettando, ci auguriamo, l'input di qualche solerzia verticistica, intanto accomodata sulla sua bella poltrona, che tarda ad arrivare, mentre i "soldati" vanno sul campo di battaglia? Sono tanti gli interrogativi che ci stiamo ponendo. Ed ancor più angosciante è chiedersi se qualcuno che purtroppo non c'è più, si sarebbe magari potuto salvare con un semplice test preventivo.
Ma ancora di più ci chiediamo, ora: quanti appartenenti al comparto sicurezza e soccorso pubblico pugliese, stanno rischiando ogni giorno di infettarsi e di morire o di infettare a loro volta un collega piuttosto che il cittadino di turno o addirittura una persona cara, rientrando a casa?
Come vede Presidente questa lettera è piena di interrogativi, esattamente come un interrogativo è in questo momento il futuro clinico di ognuno di noi, nessuno escluso; tuttavia, l'interrogativo più fragoroso, per noi operatori della sicurezza di tutta la Puglia, costantemente a rischio contagio, è proprio il perché del suo silenzio Presidente Emiliano, all'appello di protezione di chi è costantemente per strada a garantire l'altrui protezione, compreso la sua.
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